MASSIMO BILIORSI
Cronaca

Roberto Vecchioni. Sogna, ragazzo sogna. Il professore in Piazza

Una foto una storia Nell’immagine di Augusto Mattioli l’esibizione straordinaria alla Città Aromatica del 2001.

E arrivò a Siena il professore. Immancabile Augusto Mattioli lo coglie nella sua indimenticata esibizione. Roberto Vecchioni inaugura la lunga lista dei personaggi che hanno animato la Città Aromatica fino al 31 agosto 2012 con Patti Smith. Era il 24 agosto 2001 e, assieme a Raiss degli Almamegretta, Morgan e Mauro Pagani condivideva un palco per una lunga jam session di artisti che "si trovavano d’accordo". Vecchioni lo identifico con l’album capolavoro "Elisir", titolo tra l’alchemico e il poetico, è un invito al viaggio attraverso la musica, la poesia e la storia. Il viaggio come percorso dell’anima.

Qui Vecchioni mi appare come Ulisse, che narra l’avventura umana attraverso alcune "guide" della storia e della letteratura. A partire da "Velasquez" il navigatore, protagonista di una canzone che ancora oggi non ha perso un briciolo del suo fascino fin dall’attacco, quell’"Ahi, Velasquez", che arriva dopo un assolo di chitarra elettrica, ispirato a "Cortez the killer", altro viaggiatore storico e conquistador, di Neil Young. E poi è il disco di "Figlia", bella fino alle lacrime al milionesimo ascolto.

È ‘il’ brano, quello dove c’è tutto Vecchioni, tutta la sua forza artistica e la gentilezza poetica: "... e i sogni, i sogni, i sogni vengono dal mare, per tutti quelli che han sempre scelto di sbagliare...". È un invito a sognare, a voler costruire anche quando la convenzione ci vuole in torto. Non andranno lasciati treni non presi per la paura di non essere all’altezza. Tutto questo con la consapevolezza che "nessun regno è più grande di questa piccola cosa che è la vita".

In una sua strofa il passaggio più vicino a tutti gli incontri che facciamo nel quotidiano con le giovani generazioni: "Nella mia memoria tante volte tanti dentro questa storia, non vi conto più". Per loro è sempre valido l’augurio è di completare con un ultimo verso una poesia già scritta. "Io conosco poeti che spostano i fiumi con il pensiero e naviganti infiniti che sanno parlare con il cielo", canta Vecchioni, in questo brano che è poesia e celebra la potenza della poesia stessa.

Nella convinzione che le parole siano potenti e abbiano la concreta possibilità di cambiare il mondo, il poeta canta: "Sogna, ragazzo sogna quando sale il vento nelle vie del cuore, quando un uomo vive per le sue parole o non vive più". Insomma, vivere delle proprie parole. E qui come non identificarsi?

Massimo Biliorsi