REDAZIONE SIENA

Riccucci: "Bloccai la porta, nessuno poteva entrare Nel 2013 non fui interrogato, non ero importante"

"Mi fate sentire troppo importante", dice Massimo Ricucci ai giornalisti che lo inseguono. C’era lui in servizio in portineria al Monte la sera che David Rossi è morto. "Mi aspettavo le domande che mi sono state poste, sempre le stesse. Volete una mia idea della vicenda? Ma secondo voi...", ribatte allargando le braccia dopo un’ora e mezzo di audizione. "Ho risposto solo a ciò che hanno chiesto – prosegue –, cosa facevo al lavoro, come lo svolgevo". Nessuno insomma poteva entrare senza controllo. Annuisce: "Bravo". "Ma che ne so io se Rossi è stato ucciso! Sono quelle domande... secondo te cosa è successo?", la ribalta. "Io ho risposto a quanto chiesto, ero già stato interrogato nel 2016. Nel 2013 non mi hanno sentito. Non ero importante io", aggiunge. Quindi spiega come si accedeva alla Rocca: "Uno si presentava al portiere chiedendo con chi desiderava parlare. Si chiamava la persona e scendeva il commesso o la segretaria. La videosorveglianza era solo sulle portinerie, non interna, sugli accessi. E poi esterna. Quella non potevo vederla prima di quando l’ho vista, questo mi dispiace", dice abbassando il tono di voce. "Quella sera l’unica porta aperta la bloccai io quando mi spostai", aggiunge. Nessuno dunque poteva entrare.

La.Valde.