
Sembra ieri e invece sono passati già trent’anni: era il 1993 ed il mitico Teatro delle Due Porte, dove alcuni di noi hanno avuto l’onore di esordire, si rappresentava "Il trionfo dell’odore" un’operetta del dopoguerra di Mario Verdone. In scena, per la prima volta, i ’Ragazzi del ‘53’ una classe anagrafica di amici che volevano festeggiare per l’occasione i loro primi quarant’anni. Inutile aggiungere che fu grande successo: teatro esaurito tanto che il gioco prese la mano a questi giovani fuori ordinanza. Da lì al Teatro del Costone, poi stabilmente ai Rinnovati per divertirsi, creare, e soprattutto fare beneficenza.
Per anni è diventata, fino al 2013, una buona abitudine cittadina. Così "I ragazzi del 53" sono diventati una irresistibile macchina da guerra: tanto da fondare una società con una bella sede in Strada delle Tolfe con tanta voglia di "crescere" ancora insieme. Da qualche anno l’attività si è spostata verso il proprio interno, ma qualcosa bolle in pentola. Per festeggiare altri primi settant’anni, eccoli pronti a tornare in scena.
Lo faranno ai primi di ottobre in una nuova operetta che possiede parti inedite ma anche deliziosi remake di qualche copione del passato. Come loro abitudine, nonostante un Consiglio Direttivo, vogliono parlare al plurale e non in prima persona: "Era nostro desiderio – dicono a una sola voce - tornare ai Rinnovati, siamo stati noi a farci l’ultimo spettacolo prima che venisse chiuso per i restauri. Avendo saputo che si erano allentate le restrizioni per concederlo alle compagnie amatoriali, ci è venuta la voglia di chiederlo per festeggiare i nostri 70 anni in teatro. Dopo diverse riunioni abbiamo deciso di non fare un’operetta già rappresentata ma di proporne una nuova durante la quale verranno proiettati alcuni spezzoni (i più significativi e divertenti) delle precedenti commedie alternandoli a situazioni di palcoscenico che daranno spunto alla proiezione."
E così proseguono: "Ancora non sappiamo - aggiungono gli inarrestabili ’53 - a chi verrà destinato una parte dell’incasso degli spettacoli. Lo faremo sapere in seguito". Hanno segnato una lunga stagioni di spettacoli a Siena diventando attori, coreografi, cantanti, grafici e mille altri mestieri per far divertire il pubblico, compresi gli anziani delle Case di riposo. Hanno lasciato altre tracce come il Masgalano del 2005. Adesso si meritano tutta la nostra attenzione e magari un giusto tributo che li fermi nel tempo, come ad esempio, una meritata Medaglia dal Concistoro del Mangia.
Massimo Biliorsi