Perdonate l’accostamento ardito con un momento drammatico della storia d’Italia. Ma questo 2023, che doveva essere l’anno delle scelte strategiche, per il futuro di Siena, sta trasformandosi nell’anno delle decisioni revocabili. Tutto è fermo, in stand-by, in attesa di qualcosa. Siena sembra la Fortezza Bastiani nel Deserto dei Tartari, è simile ai personaggi che aspettano Godot. Il Monte è strattonato da una parte all’altra sulla cessione di quote; per il Biotecnopolo il Governo non ha insediato neanche il tavolo di coordinamento tra i quattro ministeri. E ogni decisione del cda affoga nella palude degli uffici ministeriali. Whirlpool aspetta la Ue per fondersi con i turchi. Tutti in attesa di qualcosa che non arriva mai.
CronacaQuesto è l’anno delle decisioni revocabili