
L’interruzione sulla Tangenziale ripropone la fragilità dei collegamenti intorno alla città. L’accusa dell’associazione Per Siena: "Non bastano piccoli interventi, serve un piano chiaro".
Se ne parla da decenni, senza che sia mai stata prodotta un’ipotesi concreta. La mancanza di una Tangenziale a est, o comunque di una strada di scorrimento, resta un problema enorme, soprattutto con l’aumento esponenziale del transito di mezzi sul versante Autopalio. L’eccezionalità della situazione di ieri mattina si era in realtà già presentata con incidenti di rilievo, che avevano riversato sulla viabilità interna l’enorme flusso di mezzi che transita sulla Tangenziale.
Tramontata l’idea della ’strada fiume’, la cui ipotetica scorrevolezza muore nel gorgo del ponte di Malizia, nel tempo si sono affacciate altre soluzioni, come la prosecuzione della suddetta ’strada fiume’ con una sopraelevata al fianco del centro commerciale, rimasta un’idea elettorale di qualche anno fa, o la fantomatica realizzazione di una nuova tangenziale aggirando Scacciapensieri e collegando Due Ponti e Siena nord, destinata a restare nel libro dei sogni.
Resta in piedi in ogni caso la necessità di pensare in grande provando a progettare la città del futuro (in questo caso anche del presente) e capire quale grande opera potrebbe ridisegnare la viabilità sul versante est, dove peraltro insiste anche il policlinico di Santa Maria alle Scotte. Gli spazi sono stretti anche per la presenza della linea ferroviaria, ma sarebbe una soluzione necessaria per tutta la città.
Un tema sul quale si registra l’intervento del movimento Per Siena, che parla di "città nel caos" a seguito della chiusura della Tangenziale ovest. "Manca una guida seria sulla mobilità cittadina – accusa Per Siena –. La rete stradale è vecchia di oltre venticinque anni e non risponde più ai bisogni reali di chi vive e lavora a Siena. Non bastano piccoli interventi. Serve un piano chiaro, costruito con visione e responsabilità. Da troppo tempo la mobilità viene gestita senza una strategia".
Secondo il movimento, manca anche "un coordinamento con i Comuni vicini", per questo servirebbe un "Piano urbano organico della mobilità sostenibile". Oltre a notizie sulla riapertura della Tangenziale (per le quali ancora Anas non si è sbilanciata in previsioni e difficilmente potrà farlo il Comune, anche se si ipotizzano un mese di lavori), Per Siena chiede che si "avvii subito la progettazione di un vero piano per la mobilità, condiviso e capace di risolvere i problemi alla radice".
Un tema che, tanto più in periodo di elaborazione del nuovo Piano strutturale, dovrebbe essere al centro dell’agenda del Comune, per ridisegnare la viabilità dei prossimi anni.