REDAZIONE SIENA

Provaccia cancellata per il principe Umberto

Un secolo fa Nel luglio 1922 i cambi al Corteo con i limiti agli alfieri per le sbandierate. Ultimo test negato "per ragioni di opportunità"

Siena, come il resto dell’Italia, viveva l’esperienza della preparazione di quel pezzo di storia che viene identificato nella ’Marcia su Roma’. Resistevano ancora le forme elettive con tanto di Sindaco a capo di ciascun Comune e, naturalmente, Siena non faceva eccezione. Le vittorie di Valdimontone (luglio) e Bruco (agosto) non presentano grossi rilievi tali da passare in modo concreto alla storia. Comunque, qualche spunto organizzativo, e non solo, entrambe le corse lo riservano.

A luglio arriva il principe ereditario Umberto e Palazzo detta norme inusuali. Si trovano disposizioni precise per il Corteo con tanto di limiti agli alfieri durante la sbandierata. Due sole le alzate: al Palco dei Giudici e di fronte al Casin dei Nobili. Ma la disposizione, che creerà proteste in alcune Contrade (Chiocciola e Onda che seguono la veemente protesta della Lupa), riguarda il divieto di fare onoranze nel percorso che porta ciascuna Contrada nel Palazzo governativo. In altri termini non viene concessa alcuna ’fermata’ per le onoranze.

Sempre nel quadretto che viene confezionato per la presenza di Umberto, c’è anche l’abolizione della provaccia ’per ragioni di opportunità’. Al suo ritorno a Roma Umberto invierà una ’spilla con l’Augusta cifra’ al fantino vittorioso Ottorino Luschi affinché "possa conservare un ricordo del compiacimento".

Per agosto, a parte le inevitabili sanzioni disciplinari ai fantini, e alle consuete ’visioni’ contrastanti tra i contradaioli, non c’è molto da sottolineare. Vero è che ben nove Capitani scrivono al Sindaco per denunciare "atti incivili e violenti … da parte di alcuni elementi del pubblico tendenti a turbare e impedire la tradizionale libertà delle Contrade in corsa".

A cosa si riferissero i Capitani non è dato sapere, visto che è passato così tanto tempo … Si trattava, forse con l’accenno alla "tradizionale libertà", delle ormai abituali manovre che si riagganciavano anche un secolo fa alla corruzione, senza la quale non sarebbe mai esistito il gioco del Palio? Ultima curiosità collegata ad agosto è il cambio del Mossiere alla vigilia della tratta. Al posto del già nominato Venturino Benvenuti arriva Pasquale Meucci. Oggi, come un secolo fa e la storia ricalca le proprie orme.

Sergio Profeti