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Beni di famiglia spariti, attore sotto processo

Prima udienza del duello tra i parenti del celebre professor Menesini e il suo compagno che ha ereditato i palazzi a San Quirico d’Orcia

L’attore Stancko Brnjac in arte Molnar (foto del 2014) e il palazzo a San Quirico

Siena, 5 dicembre 2019 - Una vicenda complicata, con risvolti penali e sofferenze affettive, che ha avuto come palcoscenico e allo stesso tempo oggetto di contesa, i palazzi Lemmi/Cospi Billò, a San Quirico d’Orcia. L’attore croato Stanko Brnjac in arte Molnar, protagonista del cinema italiano negli anni ’70-’80 e compagno di vita del compianto professor Vittorio Menesini, storico docente di Diritto industriale all’Università di Perugia, è sotto processo per i reati di appropriazione indebita o truffa contrattuale; imputazioni relative ai beni custoditi nel palazzo, come le foto di famiglia, gli argenti, gli arredi d’epoca, libri e suppellettili appartenenti alla famiglia Menesini e Lemmi di Montegabbione.

I Lemmi di Montegabbione, proprietari nel ‘700 di migliaia di ettari tra la Toscana e l’Umbria, nonchè di un cospicuo patrimonio immobiliare, tra castelli, palazzi e conventi, arrivarono a San Quirico d’Orcia 2 secoli fa, imparentandosi con famiglie locali, tra cui i Cospi Billò, i Chigi Saracini e i Simonelli Santi. Ed ereditando l’azienda agricola ‘Le Briccole’ nel cuore della Val D’Orcia e i Palazzi Lemmi.

Proprio quei Palazzi e San Quirico d’Orcia sono il fulcro del libro ‘Creando il Mare’ scritto da Giovanni Maria Gambini con Paola Menesini Brunelli, sorella del professore. Che racconta la vita nei palazzi di famiglia, sede all’inizio del ‘900 di salotti culturali importanti con la presenza di illustri personaggi come il cugino Guido Chigi Saracini, il conte che fondò l’Accademia Chigiana.

Il processo è la conseguenza del tentativo, infruttuoso, da parte della famiglia Menesini Brunelli, di chiedere la restituzione dei beni spariti. Uno dei momento cruciale, a fine giugno, con gli avvocati di Alberto Brunelli, figlio di Paola e nipote del professore, che riescono ad ottenere un’ordinanza di imputazione coatta nei riguardi dell’attore croato, firmata dal giudice per le indagini preliminari di Siena, Roberta Malavasi. Da quell’ordinanza le accuse di appropriazione indebita o truffa contrattuale.

Come accertato nel corso delle indagini, l’attore Molnar, al quale Vittorio Menesini aveva lasciato in eredità nel 2015 nel testamento i palazzi a San Quirico, aveva stipulato a fine marzo 2016 con Alberto Brunelli un contratto di compravendita dei palazzi e di tutto quello che c’era dentro con un inventario molto dettagliato. Tale contratto era nato dalla volontà degli unici eredi della nobile famiglia, di ritornare in possesso, tramite acquisto con mutuo, di un importante pezzo della loro storia. Ma il giorno della consegna degli immobili, il 31 agosto del 2017, l’attore croato non si presentò all’appuntamento. E una volta entrati nella casa di famiglia, Alberto e la madre Paola, dovettero constatare la mancanza di tanti oggetti inventariati, il cui valore, oltre a quello affettivo inestimabile, ammontava a 100mila euro circa.

Il dettagliato inventario dei palazzi, allegato al contratto preliminare, era stato firmato da entrambi; vi erano elencati con dovizia di particolari gli oggetti che avrebbe potuto portare con se Molnar al momento della sua uscita dal palazzo. Invece l’attore, al quale era stato concesso nel giugno 2017, dietro sua richiesta, di rimanere in possesso degli immobili oltre la data del rogito per altri 3 mesi, aveva portato via, stando alle accuse, un cospicuo quantitativo di beni di famiglia, disattendendo gli impegni contrattuali.

Nella prima udienza del processo , il 22 novembre a Siena, il giudice Chiara Minerva ha respinto tutte le eccezioni relative alla notifica e ai capi di imputazione sollevate dall’avvocato Giuliano Bellucci difensore dell’attore Stancko Brjnac/Molnar. E ha accolto le richieste di prova, tra cui la lista testimoniale, della parte lesa, costituitasi parte civile, fissando un fitto calendario di udienze per i primi mesi del 2020. Il prossimo round è previsto per il 20 marzo dell’anno prossimo, con la testimonianza della parte lesa, Alberto Brunelli, difeso dall’avvocato Carla Iavarone, dal professor David Brunelli e dall’avvocato Alessandro Scarongella. © RIPRODUZIONE RISERVATA