
Presunto abuso, due indagati. Giovane ascoltata per sei ore
di Laura Valdesi
Una giovane, accompagnata dal suo avvocato Claudia Bini dell’Associazione Donna chiama Donna. Arriva poco prima delle 10 a palazzo di giustizia, salendo nell’aula al terzo piano. Qui inizia un’udienza a porte chiuse. Lunghissima. Sicuramente delicata. Perché trascorrono ore e ore prima che termini. E che avvocati, giudice e pubblico ministero escano dall’aula. Ad attendere all’esterno tre adulti, visibilmente tesi. Che guardano oltre la porta a vetri, cercando di cogliere ogni dettaglio di ciò che accade all’interno.
Un’audizione protetta, quella che si è svolta ieri in tribunale. Il gip che ha seguito la vicenda è Andrea Grandinetti mentre il pubblico ministero è Elisa Vieri. La giovane resta all’interno dell’aula per ore e ore. Quasi sei, uscendo intorno alle 16. Probabilmente è stata ascoltata nell’aula protetta per consentire di raccontare con la maggiore serenità possibile cosa le è accaduto. Nulla trapela al riguardo ma viene naturale pensare che si tratti di reati del Codice rosso. Una presunta violenza, probabilmente. Forse una festa che alla fine non si è rivelata tale, finendo in violenza. E visto lo ’schieramento’ degli avvocati, assistono due indagati, potrebbe anche trattarsi di un abuso di gruppo. I legali in aula sono Fabio e Giulio Pisillo da un lato, Lorenzo De Martino dall’altro. Si fermano a parlare a lungo fuori dall’aula protetta ma sempre a porte chiuse, con il gip Grandinetti. C’è anche la loro collega Claudia Bini, c’è il pm Vieri. Volti tesi e seri. Poi escono dal tribunale, allontanandosi.
La sensazione è che si accaduto qualcosa di grave. Che ci sia stata una denuncia, forse addirittura nella nostra città. Certo è che, come sempre, dopo l’incidente probatorio che cristallizza il racconto della presunta vittima, tutto torna in mano alla procura.