Va avanti il processo che vede al centro la contesa fra le compagnie assicurative e una serie di presunti truffatori. Secondo l’accusa, gli oltre trentacinque imputati avrebbero simulato una cinquantina di incidenti stradali per ottenere migliaia di euro di risarcimento dalle assicurazioni. "I reati contestati sono falso in certificati, commesso da privati e falso in atto pubblico. E’ un processo con tante parti in causa – ha spiegato l’avvocato Duccio Pagni, uno dei difensori degli imputati insieme all’avvocato Alessandro Buonasera –, con oltre 35 persone coinvolte, con le indagini iniziate dal sostituto procuratore Marini su un nutrito elenco di sinistri stradali". Il processo è ancora nelle sue fasi iniziali. "Questa è stata un’udienza istruttoria, sono stati sentiti gli inquirenti che hanno svolto le indagini – ha ricordato l’avvocato Pagni –, cioè tutto il nucleo della Guardia di finanza che si è occupata del caso a partire dal 2016, anche se alcuni episodi erano stati segnalati già nel 2014".
Il gruppo degli imputati è folto e diversificato: "Fra gli imputati – ha detto l’avvocato Pagni – ci sono diversi membri del personale sanitario, infermieri e privati, ma non c’è alcun medico indagato. La procura ha contestato l’associazione a delinquere, ma il gip Cornetti non l’ha concessa".
Il procedimento va avanti, la prossima udienza è fissata per il 9 aprile. "Fra un mese saranno sentiti tutti i medici legali delle compagnie assicurative coinvolte, che hanno liquidato i sinistri – ha spiegato Pagni –. Si parla, ipoteticamente almeno fino alla fine del processo, di centinaia di migliaia di euro che sarebbero stati ingiustamente pagati dalle assicurazioni, per circa una cinquantina di sinistri sotto esame. E dobbiamo considerare che altri ventisei capi d’imputazione sono già prescritti, perché risalgono a oltre otto anni fa".
Eleonora Rosi