
Due incidenti negli ultimi giorni all’incrocio tra via Aretina e via Gigli. Illuminazione scarsa e parcheggi, visibilità ridotta sulla strada. Le proposte: dai dissuasori alla riorganizzazione degli attraversamenti.
Due incidenti in pochi giorni: un biglietto da visita niente male per l’incrocio tra via Aretina e via Girolamo Gigli, a pochi metri da Porta Pispini. Solo una settimana fa, il 3 ottobre, un ragazzo di 19 anni era stato trasportato alle Scotte dopo che il suo motorino era rimasto coinvolto in un incidente con un’auto. Una dinamica molto simile a quella che era andata in scena solo due giorni prima, il primo ottobre, nella quale un uomo era rimasto ferito. Una situazione diventata sempre più complessa, con l’aumento del traffico e il passaggio costante di bus urbani ed extraurbani, con i residenti della zona che iniziano a temere per la propria sicurezza ogni volta che devono attraversare le strisce pedonali in corrispondenza dell’incrocio.
Un vero e proprio problema di visibilità, con l’attraversamento posto a pochi metri dal dare precedenza e una segnaletica pressoché inesistente, oltre a due posteggi per le auto accanto al marciapiede che oscurano ulteriormente la visuale di chi scende in direzione Due Ponti. Ma anche di velocità, con le auto che viaggiano oltre i limiti a tutte le ore del giorno. Insomma, la viabilità non è esattamente il punto forte in zona Pispini, che rimane ancora oggi una delle aree fuori dalle mura ad essere vissuta e frequentata quotidianamente, tra negozi, impianti sportivi e le molte abitazioni.
Un micro quartiere popolato anche da molti anziani, i più a rischio in una situazione come quella descritta dai residenti. Che più è più volte hanno espresso i loro problemi alle amministrazioni succedutesi negli anni, ma senza riuscire ad ottenere una soluzione. E adesso, con il pericolo sempre in agguato, chiedono un intervento diventato fondamentale. Solo pochi anni fa si vociferava della creazione di una rotonda capace di ricollegare con la strada di Sant’Eugenia, opera sicuramente complessa, mentre i dossi non sembrano poter essere presi in considerazione: troppo pericolosi, si sono sentiti rispondere i residenti, in una strada ad alta percorrenza dove il transito di autobus e ambulanze è all’ordine del giorno. Ma a mancare, nell’attraversamento incriminato, è anche una cartellonistica stradale adeguata: le auto non possono vedere la segnaletica senza prima affacciarsi nell’incrocio. Spesso, troppo tardi per rallentare o evitare l’impatto.
Come è successo poco più di un mese fa a Thomas Muzzi, residente, che non ha potuto evitare di essere investito. Riuscendo fortunatamente a mettere in salvo i figli. La richiesta è quella di rialzare le strisce, in modo da creare un deterrente e migliorarne la visibilità, o quanto meno l’installazione di segnaletica luminosa o di un semaforo. Un primo passo che aiuterebbe a diminuire la pericolosità dell’attraversamento; ma ciò che servirebbe, forse, è un ripensamento della viabilità di via Aretina. E di tutte le strisce pedonali che la attraversano: troppe, e in molti casi troppo pericolose.