REDAZIONE SIENA

Ponteggi e droni, il Duomo riapre "Parti sporgenti passate ai raggi X"

Via al monitoraggio degli ’elementi aggettanti’ grazie ai cestelli. Impalcature di sicurezza agli ingressi. Minnucci, rettore dell’Opera: "Scattate oltre 1.500 fotografie, non ci sono danni. Servirà qualche giorno"

Ponteggi e droni, il Duomo riapre "Parti sporgenti passate ai raggi X"

Scalinate ancora off-limits e ponteggi davanti agli ingressi, ma visite ripartite per fedeli, senesi e turisti. Il Duomo ha riaperto i battenti ieri mattina. Dopo la chiusura preventiva decisa giovedì per valutare eventuali danni causati dallo sciame sismico che dalle 21,51 di mercoledì ha avvolto Siena con oltre cento scosse comprese fra magnitudo 1.1 e 3.5, si è tornati alla normalità. O quasi. Sopra ognuno dei tre ingressi della cattedrale infatti sono stati montati dei ponti mobili che servono a proteggere in visitatori in attesa di entrare. Il motivo sono i sondaggi che verranno svolti almeno per tutta la settimana sulla facciata grazie a dei cestelli sospesi.

"L’obiettivo – spiega il rettore dell’Opera della Metropolitana di Siena, Giovanni Minnucci – è monitorare e verificare lo stato di salute degli elementi aggettanti che si trovano sulla facciata, toccandoli con mano: si tratta di statue e pinnacoli che sono più a rischio e devono essere monitorati per prevenire eventuali distacchi". Il monitoraggio è già iniziato subito dopo l’inizio dello sciame. Le maestranze dell’Opera hanno fatto un primo sopralluogo giovedì, poi lo sciame ha scoraggiato i lavori che sono proseguiti il giorno dopo.

"Abbiamo scattato oltre 1.500 fotografie, sia grazie ai droni che a potenti macchine fotografiche. È uno dei pochi modi – spiega ancora Minnucci – per monitorare elementi interni ed esterni che si trovano anche a venti metri d’altezza. Al momento non è stato rilevato nessun tipo di danno o di criticità". A essere passate in rassegna sono stati il battistero, la cattedrale, la cripta e il museo di San Bernardino. Ma anche le parti interne al Duomo, considerate più fragili. "Fra questi – aggiunge – basti pensare che c’è un arco che fu già oggetto di restauro dopo il terremoto del 1798 (quell’anno la scossa fu stimata intorno al grado 8,5 della Scala Mercalli cioè il 5,3 della Scala Richter ndr)".

Segno che il Duomo resta un tesoro robusto ma fragile allo stesso tempo e che le operazioni avranno bisogno di tutto il tempo necessario. "Ringrazio – conclude Minnucci – il personale dei vigili del fuoco e della polizia municipale che ci è stato vicino quando anche su suggerimento della Prefettura, abbiamo transennato le scalinate per evitare che passanti e turisti vi si sedessero, esponendosi al rischio di eventuali distacchi".

Il piano di sicurezza era stato aggiornato proprio il 20 dicembre scorso. Il primo test, ironia della sorte, è arrivato in questi giorni. Le operazioni di monitoraggio con i cestelli sospesi dovrebbero concludersi in settimana.

cla.cap