DIMASSIMO CHERUBINI
Cronaca

Rapina a mano armata in un bar: condannato a 3 anni e 8 mesi

di Massimo Cherubini Tre anni e otto mesi di reclusione è la pena inflitta ieri dal tribunale di Siena a Maximiliano...

Il giovane dopo la rapina era fuggito ma aveva finito la benzina, proseguendo a piedi nei campi A bloccarlo erano stati i carabinieri

Il giovane dopo la rapina era fuggito ma aveva finito la benzina, proseguendo a piedi nei campi A bloccarlo erano stati i carabinieri

di Massimo CherubiniTre anni e otto mesi di reclusione è la pena inflitta ieri dal tribunale di Siena a Maximiliano Uriel De Cicco, 30enne residente a Piancastagnaio che ha commesso numerosi reati nei paesi dell’Amiata. Tra questi la rapina a mano armata che, nel novembre 2023, scosse la comunità di Abbadia. Mancavano pochi minuti alle 4 quando Sara Mannini si appresta ad aprire il bar "La Casetta" che cogestisce. Nota una persona sospetta seduta in un Ape rosso parcheggiato di fronte al locale. La donna non dà peso alla cosa. Entra nel locale per preparare le colazioni, dietro di lei entro anche il bandito. Pistola in pugno, volto coperto, intima alla donna, 68 anni, di stendersi a terra. Ma Sara pur in preda alla grande paura, non esegue l’ordine. Si rifiuta, guarda il bandito che, per fortuna, si dirige subito dove sono nascosti i soldi. Sapeva dove trovarli, conosceva il bar che frequentava da cliente. Trova subito il piccolo secchiello, prende i 1600 euro nascosti, prende lo zaino della proprietaria (dentro si sono documenti, foto, e un Ipad) e si dà alla fuga. La donna lo rincorre e lo insegue con la sua Panda. Fin quando il bandito non si ferma poco fuori il centro abitato di Abbadia perché ha finito il carburante. Prende lo zaino con l’Ipad, i soldi e si dà alla fuga a piedi per i campi. Gli effetti personali vengono rinvenuti vicino a Vivo d’Orcia, paese dove nella stessa mattina della rapina viene rubata un’auto. E a bordo di questa utilitaria il bandito viene fermato dai carabinieri. Quello zaino, quell’Ipad che non ha abbandonato sono le prove della colpevolezza. Ieri l’uomo è stato condannato per la rapina e per una serie di furti aggravati commessi nei paesi dell’Amiata. Il capo d’imputazione più pesante è quello della rapina. A sostenere le tesi di Mannini, unica parte civile, tutte le altre querele sono state rimesse, i legali dello studio Campani. Nelle prime udienze si è presentata l’avvocato Cinzia Ceccarelli, ieri, nella seduta conclusasi con il patteggiamento, in aula c’era Duccio Campani. Tre anni e otto mesi, 4,800 euro di multa. Disposti gli arresti domiciliari per il De Cicco, difeso da Stefania Vichi.