MASSIMO CHERUBINI
Cronaca

Polemica sul Chiostro di Pienza. Ora i gestori chiedono un incontro in prefettura

Nuovo scontro sulla decisione della proprietà di eseguire i lavori nel periodo estivo. La lettera al Prefetto Vicario mentre oggi è attesa l’udienza in Tribunale sul "diritto di prelazione".

’Il Chiostro ’ di Pienza

’Il Chiostro ’ di Pienza

Rischio licenziamento o cassa integrazione, per i circa trenta dipendenti del resort "Il Chiostro" di Pienza. A far "scattare" il pericolo occupazionale è l’accavallarsi di una serie di querelle tra la società che gestisce hotel e ristorazione ("Masca-Mant") e quella ("Utopia") che ne detiene la proprietà. Sul contratto di cessione dalla Diocesi di Chiusi-Montepulciano-Pienza alla società "Utopia" c’è, proprio oggi, un’udienza in Tribunale sul tema della "mancato rispetto del diritto di prelazione". I gestori delle attività ne rivendicano il diritto; chi ha ceduto sostiene il contrario. Sulla tempistica che ha fatto scattare il rischio di riduzione di personale c’è, invece, la richiesta di un tavolo di confronto. A chiederlo sono i dirigenti delle società di gestione per trovare una intesa con la proprietà. "Tutto nasce – si legge, tra l’altro, nella lettera inviata al Prefetto Vicario - dal contrasto insorto con la nuova proprietà dell’hotel il Chiostro In particolare, dal fatto che detta proprietà intende svolgere lavori di manutenzione straordinaria che riguardano alcune parti dell’hotel durante il periodo di alta stagione. L’hotel – si legge ancora- svolge la propria attività per sette mesi/anno; ne rimangono quindi cinque a disposizione per poter effettuare qualsiasi tipo di lavoro sia ordinario che straordinario senza danneggiare l’attività delle aziende, che, peraltro, pagano regolarmente l’affitto al proprietario dell’immobile. Eseguire lavori di manutenzione straordinaria nei sette mesi di attività blocca, di fatto, il regolare svolgimento del lavoro sia della del ristorante che di alcuni servizi alberghieri creando conseguentemente disagio ai clienti che ai lavoratori, fino all’impossibilità di svolgere il lavoro stesso". Da qui la richiesta della convocazione di un tavolo in prefettura.