
Lisa Angiolini sorridente fuori dalla vasca olimpionica a Parigi
È stato un sogno fortissimo. Così cantava Paolo Conte, che conosce a menadito gli itinerari segreti e le fantastiche visioni di Parigi. Lisa Angiolini ha attraversato nella giornata di domenica tutti i contorni della sua speranza di tagliare un traguardo olimpico, senza però riuscire nell’impresa, distante 16 centesimi di secondo, di accedere in serata dalla semifinale alla finale, dopo una prestazione di pregio al mattino nella sua batteria. Un obiettivo custodito in valigia al momento di partire per la Ville Lumière, nel tentativo di offrire continuità a un’ascesa internazionale iniziata in periodi di pandemia.
Con tenacia, determinazione e tanta umiltà da parte della nuotatrice poggibonsese, portacolori dell’Arma dei Carabinieri e della Virtus Buonconvento, a più riprese capace di riscattarsi dagli eventi contrari. Come il problema a una spalla che le aveva impedito nel 2023 di regalarsi una soddisfazione mondiale successiva alla felice sequenza degli allori in Europa e ai Giochi del Mediterraneo. Però la prestazione agli assoluti di Riccione, a marzo, le aveva permesso di ricevere il lasciapassare a cinque cerchi e Lisa ha potuto comunque raggiungere alla soglia dei 29 anni (compiuti il 29 giugno) l’universo olimpionico. "Il risultato dipende da tanti fattori, però la partecipazione di Lisa alle Olimpiadi rimane un grande motivo di soddisfazione – afferma Filippo Giomini, assessore allo sport del Comune, a nome dell’amministrazione –, oltre che una ragione di orgoglio perché Lisa Angiolini è atleta esemplare anche agli occhi di tanti nostri ragazzi che praticano il nuoto e frequentano gli impianti per gli allenamenti. Abbiamo, come Comune, salutato Lisa prima della sua partenza, donandole un gagliardetto della città e un libro, e adesso la aspettiamo al ritorno per accoglierla al meglio e per rivolgerle un ‘in bocca al lupo’ per gli impegni futuri".
Rivivendo le tappe, Lisa ha imboccato la strada per Nanterre, periferia ovest di Parigi, luogo che rimanda a ideali di libertà e di utopia e oggi sede di una arena con un nome, La Défense, che sembra nello stesso momento sostenere ed escludere, visto che il termine in italiano significa sia protezione sia divieto. Ha brillato Lisa – "solida e pimpante", nei resoconti di Federnuoto – al mattino nei 100 rana. Ha ottenuto il pass per le semifinali con 1’06“27, quarto tempo personale nella specialità. "L’emozione si è fatta sentire, ma Lisa ha saputo sviluppare una bella rana", annoterà l’allenatore Gianluca Valeri. A sera si è infranto il sogno. Non il desiderio di meravigliare ancora.