
Lo sbarco in Borsa, l’acquisto del nuovo immobile per trasferirvi i laboratori ora ospitati da Tls, la strutturazione dell’attività diagnostica dopo l’esperienza dei tamponi Covid. Sono le prossime tappe dell’espansione di VisMederi, la società di biotecnologie nata nel 2009 come spin off dell’Università degli Studi e ora lanciata verso quota 180 dipendenti. "La forza di un’azienda come la nostra che non ha brevetti depositati – spiega Emanuele Montomoli, fondatore e responsabile scientifico di VisMederi – è il capitale umano, fare al meglio le cose in cui siamo specializzati grazie alla bravura delle persone che lavorano con noi. La pandemia ci ha impegnato a fondo grazie a collaborazioni importanti, in testa quella con Pzifer Biontech, ora è importante consolidare la crescita e pensare a nuove attività". Da qui la sfida più ambiziosa, la quotazione in Borsa.
"Abbiamo raggiunto una dimensione troppo grande per una srl – prosegue Montomoli – per questo insieme ai nostri consulenti finanziari stiamo valutando l’inizio del processo per entrare in Borsa. Il processo non è breve, ma con ragionevole certezza possiamo ipotizzare come approdo il 2024-25, questo consentirà a VisMederi di accedere a nuove risorse per espandersi in altri settori". La piccola impresa si sente ormai industria, insomma, e in questo percorso le operazioni di consolidamento immobiliare sono una tappa essenziale. Prima il trasferimento del centro direzionale, con gli uffici amministrativi, nel comune di Monteriggioni, tra la Tognazza e San Martino. Ora è imminente la conclusione dell’accordo per un’altra struttura di rilievo sempre a nord del capoluogo. "VisMederi è nata dentro Tls e senza Tls non sarebbe mai esistita – afferma Montomoli – ma in questo momento per noi c’è un problema di dimensioni e al tempo stesso blocchiamo l’ingresso ad altre società. Alla Tognazza abbiamo trasferito amministrazione, finanza, qualità, logistica, probabilmente nel 2023 inizierà lo spostamento graduale di tutti i laboratori con l’acquisto di un immobile molto capiente in provincia".
Sul fronte diversificazione, VisMederi Textyle è il ramo della società che si dedica alle certificazioni in àmbito tessile, mentre anche il fronte della diagnostica diventerà una branca di attività stabile. Prima del Covid, VisMederi operava in questo settore per il controllo vaccini mentre con la pandemia ha richiesto (e ottenuto) l’autorizzazione per fare certificazioni. Ora è alle porte un potenziamento significativo che coinvolgerà anche la provincia di Grosseto, grazie a una joint venture con un laboratorio maremmano. "Nei prossimi mesi – conferma Montomoli – saranno attivi punti prelievi nelle due province". C’è poi un aspetto che è stato invece frenato dai due anni di pandemia, la Fondazione VisMederi, che ora dovrebbe trovare nuova linfa. "Ha un duplice scopo, sostenere iniziative e progetti sul territorio per le categorie deboli, promuovere le vaccinazioni per i Paesi in via di sviluppo. Entro l’anno sarà pronto un programma di investimenti per definire l’attività della Fondazione" afferma Montomoli.
Orlando Pacchiani