
Piano Tls, proroga dalla Fondazione. Il 14 giugno il progetto di rilancio. Rossi: "Il Biotecnopolo non c’entra"
Il presidente della Fondazione Monte dei Paschi, Carlo Rossi, reduce da un incontro a Prato legato al bando Ikigai, che sta diventando un modello da seguire per le Fondazioni, afferma con decisione che "le questioni del Biotecnopolo e del Centro antipandemico, le attese per statuti o nuove leggi, non c’entrano nulla con il piano di rilancio della Fondazione Toscana Life Sciences. Sono temi nazionali, esulano dalle nostre competenze". Il fatto che, l’altra sera, davanti a un notaio, i vertici di Palazzo Sansedoni abbiano firmato un atto che prevede una proroga alla presentazione del piano industriale 2024-2026 della Fondazione Tls, sarebbe legato essenzialmente ai tempi tecnici necessari per pensare a progetti concreti di rilancio e a un piano fondato su elementi certi.
Il nuovo termine fissato dalla Fondazione Mps è il 14 giugno, una proroga di tre mesi rispetto alla data fissata nell’atto di usufrutto dell’immobile ex Siena Biotech, sempre davanti a un notaio. "Il contratto d’usufrutto per la durata di 16 anni, a favore della Fondazione Tls - continua il presidente Rossi - era legato al piano triennale di rilancio di Toscana Life Sciences. E anche alla revisione dei modelli organizzativi, di controllo e di governance per mettere in pratica le strategie che saranno predisposte in quel piano. Ci siamo illusi che il compito fosse più semplice. Ma siccome il piano triennale di Tls deve essere asseverato anche da soggetti esterni, non ci sarebbero stati i tempi tecnici per approvarlo definitivamente a fine marzo. Non so a che punto sia, quali siano le misure previste dal presidente Fabrizio Landi, dal direttore generale Andrea Paolini e dalla governance di Tls. Come sapete, mi sono autosospeso dalla vicepresidenza della Fondazione Tls, quando abbiamo firmato l’accordo sull’usufrutto. La condizione essenziale è che i progetti previsti nel nuovo piano devono essere realizzabili e poggiare su basi finanziarie certe. Non su speranze e su decisioni che dovranno prendere altri".
Non è una novità trascurabile, la proroga di tre mesi. Non è nemmeno legata alle interrogazioni in consiglio comunale, che sono comunque una spia della piega politico-partitica che sta prendendo la partita delle Scienze della Vita nel distretto senese. Con i dirigenti locali del centrodestra che, anche per sviare l’attenzione dalla confusione e l’inerzia dei vari ministri su Biotecnopolo, statuto e disegni di legge, puntano l’indice contro la crisi di Toscana Life Sciences, in gran parte provocata proprio dai ritardi governativi. Che però non spiegano interamente il disavanzo dei bilanci, sopra i 5 milioni di euro.