PAOLO BARTALINI
Cronaca

Per i lavoratori di Telco la situazione è difficile

Non hanno ancora riscosso la tredicesima e mancano i soldi per le schede carburante. Lunedì incontro a Roma.

E’ previsto per lunedì 20 gennaio un incontro al Ministero delle Imprese a Roma, dato che la vertenza Telco è senza dubbio di carattere nazionale

E’ previsto per lunedì 20 gennaio un incontro al Ministero delle Imprese a Roma, dato che la vertenza Telco è senza dubbio di carattere nazionale

I lavoratori di Telco non hanno ancora riscosso la tredicesima. Mancano i soldi per le schede carburante e i mezzi, senza gasolio, ovviamente non viaggiano. Sono a disposizione dell’azienda, i 50 dipendenti della sede di Belvedere a Colle di Val d’Elsa del marchio delle telecomunicazioni presente in diverse regioni italiane. Però, in concreto, non possono lavorare. "Solo chi può contare, per esempio, su metà serbatoio è in grado per ora di continuare a viaggiare". Un quadro difficile, nonostante gli spiragli emersi a dicembre.

E’ previsto per lunedì 20 gennaio un incontro al Ministero delle Imprese a Roma, dato che la vertenza Telco è di carattere nazionale, fermo restando il tavolo aperto in Regione già nei mesi scorsi. Spiega Samuele Bernardini, segretario provinciale di Slc Cgil Siena: "Non è arrivato un piano industriale, non si sa bene l’azienda in che direzione vuole andare perché a oggi l’impossibilità di lavorare significa non produrre niente. E’ possibile che le aree coperte dall’azienda attualmente siano affidate a qualcun altro, perché i progetti, che erano stati assegnati, non vengono portati a termine".

L’incontro in programma fra tre giorni diviene insomma cruciale alla luce di un rapido precipitare degli eventi: "Chiederemo che il Ministero – prosegue Bernardini – si faccia carico di trovare una soluzione che riguarda un intero settore, quello delle telecomunicazioni. Trattandosi di un’azienda di carattere nazionale l’interesse è sul tutto il territorio. Quando abbiamo iniziato a vedere i primi scricchiolii l’azienda non ha dato risposta, dovevano inviare dei comunicati ma non lo hanno fatto. La situazione è abbastanza complicata. A differenza di Beko – conclude Bernardini – in questo settore c’è lavoro e qualcuno lo deve fare, o sia un’azienda o sia un’altra".

Paolo Bartalini