REDAZIONE SIENA

Patto per lo sviluppo. Appello dei sindacati: "Facciamo un osservatorio per proteggere il lavoro"

Cgil, Cisl e Uil fanno squadra per mettere a punto strategie economiche "Bisogna garantire un futuro che scongiuri il declino del territorio senese". La situazione è complessa e i numeri definiscono un quadro preoccupante.

Di fronte all’emergenza socioeconomica. i sindacati hanno presentato una piattaforma unitaria che ha l’ambizioso obiettivo di costruire un patto collettivo per lo sviluppo del territorio

Di fronte all’emergenza socioeconomica. i sindacati hanno presentato una piattaforma unitaria che ha l’ambizioso obiettivo di costruire un patto collettivo per lo sviluppo del territorio

È un appello alla sinergia e alla collaborazione quello che arriva dalle sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil Siena e diretto alle istituzioni, con l’obiettivo di "strutturare un tavolo permanente come osservatorio sull’occupazione che lavori alla costruzione di un patto per lo sviluppo e la crescita. Bisogna garantire un futuro che scongiuri il declino del territorio senese". La richiesta arriva accompagnata da un primo importante passo portato a termine dalle sigle sindacali che "di fronte all’emergenza socioeconomica attuale hanno presentato una piattaforma unitaria che ha l’ambizioso obiettivo di costruire un patto collettivo per lo sviluppo del territorio tra le Istituzioni, le organizzazioni sindacali confederali e le associazioni datoriali".

Nel corso degli ultimi mesi, diversi incontri sono stati organizzati con Regione, Provincia e Camera di Commercio. Molti sono stati gli enti che hanno raccolto l’invito, tra cui diversi comuni della provincia, le associazioni di categoria, la fondazione Mps e l’Università di Siena, mostrando "un’enorme convergenza rispetto alla crisi produttiva e occupazionale che vive il territorio e che rischia di venire profondamente aggravata nel futuro rispetto alla prospettiva dei dazi d’oltreoceano". È dunque necessario, come sottolineato dai sindacati "avviare sinergie che sollecitino politiche economiche di protezione del lavoro e delle imprese attraverso la costruzione di modelli di produzione capaci di affrontare una sfida competitiva fondata sulla responsabilità sociale e sull’innovazione".

La preoccupazione principale è legata all’esportazione: il 2025 si è aperto con l’annuncio da parte di Trump – primo partner commerciale del senese – dell’inserimento di dazi. L’impatto della notizia è stato significativo: -33,8% delle esportazioni in settori produttivi che fino a pochi mesi prima registravano una crescita nei propri fatturati. In particolare: -6,8% per il settore alimentare e -5,6% per il settore vitivinicolo. Anche il turismo ha risentito del clima di incertezza, registrando un calo dell’8,7% delle presenze nel primo trimestre del 2025. La contrazione dei dati export si riflette sulla quantità e la qualità del lavoro, con un aumento delle ore di cassa integrazione del 223% in più nei primi tre mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo nel 2024, con settori maggiormente come la pelletteria, la meccanica e l’edilizia. In calo anche le nuove assunzioni, con un numero di contratti nel primo trimestre del 2025 diminuito del 7,3% rispetto al 2024. Il 92% dei nuovi contratti rimane precario a scapito di un 8% a tempo indeterminato. Tali dati si inseriscono in un quadro ancora più preoccupante che rappresenta un territorio in costante arretramento sul piano della produzione industriale, con sempre maggior difficoltà a trovare nuovi investitori ed in cui anche il settore turistico e quello agricolo rischiano di essere travolti.