REDAZIONE SIENA

Operaio muore in una cava. Condannati un collega e il legale rappresentante

Erano entrambi accusati di omicidio colposo

Erano entrambi accusati di omicidio colposo

Erano entrambi accusati di omicidio colposo

Era il 22 gennaio 2018 quando a Rapolano, in una cava, si verificò un gravissimo infortunio sul lavoro. Elvir Kamberovic, un operaio di 36 anni, perse la vita facendo un volo di alcuni metri. Arrivarono vigili del fuoco e soccorsi. Tutto inutile: non ci fu scampo per quel padre di famiglia che nell’azienda lavorava da tanto tempo ed era benvoluto. Fu un dolore collettivo. Ci furono anche manifestazioni davanti alla prefettura perché non si può perdere la vita per portare il pane a casa. I carabinieri indagarono, coordinati dalla procura. E ieri mattina a sette anni dalla tragedia il giudice Solivetti ha pronunciato la sentenza. Il pm Siro De Flammineis aveva chiesto la condanna. La pena è stata di 21 mesi per l’uomo che stava lavorando con Kamberovic durante le operazioni di posa in sicurezza di un nuovo fronte di cava. L’uomo alla guida dell’escavatore avrebbe colpito accidentalmente alla coscia Kamberovic, anche se ha sempre negato di averlo toccato. Era accusato di omicidio colposo unitamente al rappresentante legale dell’azienda condannato a 18 mesi. Per entrambi sospensione condizionale della pena e beneficio della non menzione. Fra novanta giorni le motivazioni. "Leggeremo con attenzione le ragioni della decisione – si limita a commentare l’avvocato Gambogi di Firenze che assisteva l’operaio – epoi decideremo se presentare appello".

La.Valde.