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’Omaggio a Italo Calvino’. L’arte leggera di Melotti in mostra al Santa Maria

Esposte ventidue sculture astratte, erano le copertine degli Oscar Mondadori. La presidente Lucia Cresti: "Esaltata l’affinità culturale tra i due maestri" .

’Omaggio a Italo Calvino’. L’arte leggera di Melotti in mostra al Santa Maria

Arte immateriale, ritmo, musica, favole. Una mostra davvero straordinaria, quella che si è aperta al sesto livello del Santa Maria della Scala, dove rimarrà fino al 7 aprile, e che mette in relazione due artisti immensi: Italo Calvino e Fausto Melotti. ‘Fausto Melotti. In leggerezza. Un omaggio a Italo Calvino’ è un percorso espositivo, curato da Michela Eremita e voluto dal Santa Maria della Scala con il supporto della Fondazione Fausto Melotti di Milano, che si sviluppa attraverso ventidue sculture astratte di Melotti, che i lettori di Calvino conoscono perché sono proprio quelle riprodotte nelle copertine delle sue opere ripubblicate nella collana degli Oscar Mondadori.

Tra i due c’era una legame profondo, di cui proprio Calvino ha parlato per la prima volta nelle pagine del suo ‘Le Città Invisibili’, in cui racconta l’ispirazione ricevuta dall’opera dello scultore. "Questa mostra valorizza l’affinità culturale ed estetica di Calvino e Melotti – afferma Lucia Cresti, presidente della Fondazione Santa Maria della Scala – due amici e indiscussi protagonisti della scena artistica e culturale nazionale e internazionale, entrambi noti per gli equilibri all’apparenza impossibili".

"Due figure che potrebbero riassumere cento vite nella loro carriera – aggiunge Edoardo Gnemmi, direttore artistico della Fondazione Fausto Melotti – e che a un certo punto affiancano i loro percorsi fino quasi a sovrapporli. La mostra sottolinea il genio e il legame di due grandi visionari del secolo scorso".

"La figura di Melotti – spiega la curatrice, Michela Eremita – è estremamente complessa e ricca di spunti e di dettagli. Dobbiamo essere grati a Calvino che ci ha permesso di portare per la prima volta qui a Siena questo grande artista. I grandi si chiamano si richiamano e si riconoscono, per cui era interessante capire come e perché sia avvenuto tutto questo, raccontare quell’affinità elettiva che li ha fatti incontrare".

"Vogliamo anche tributare un omaggio a Calvino – conclude Chiara Valdambrini, direttrice del Santa Maria – che proprio in questi luoghi dopo una breve degenza scomparve nel settembre 1985. Si dice che sui tetti di Siena volasse una coloratissima mongolfiera ed è inevitabile pensare a Cosimo di Rondò che per sfuggire a una punizione ebbe a rifugiarsi su un albero finché, in punto di morte, pensò bene di aggrapparsi alla fune di una mongolfiera e scomparire attraversando il mare".

Riccardo Bruni