
Al via oggi la nuova stagione venatoria, che vede oltre 14mila cacciatori imbracciare i loro fucili sperando in carnieri di pregio. "E’ una passione e una tradizione che si rinnova nella nostra provincia, che è sempre stata territorio importante per esercitare l’attività venatoria – dice Roberto Vivarelli, presidente dell’Atc 3 Siena Nord –. Fagiano, lepre, colombaccio e acquatici restano le ambite prede anche in una situazione non certo facile per tutti a causa della pandemia. Dopo questa tradizionale apertura della caccia, seguirà il 1° novembre la braccata al cinghiale che vedrà impegnati qualche migliaio di appassionati – continua Vivarelli –. I numeri dicono che è un mondo che sta invecchiando, anche se per la prima volta dopo tanti anni imbracceranno la doppietta in provincia oltre 100 nuovi abilitati cacciatori. Merita comunque considerare che il calendario venatorio toscano è uno dei migliori sul panorama nazionale, a oggi sono 70mila i cacciatori toscani, ancora un numero considerevole, che nonostante tutto continua la tradizione venatoria della regione, anche se mediamente si registra un calo annuo del 4-5%". Al centro delle attività venatorie gli Atc, punto di riferimento del territorio: "Invito – la conclusione di Vivarelli – i cacciatori a rispettare le regole per cacciare in sicurezza".
C.B.