
L‘amministratore delegato di Mps, Luigi Lovaglio
L’offerta di Mps su Mediobanca si conclude in via definitiva e le adesioni arrivano all’86,3% del capitale, al di sopra delle più rosee aspettative. Nell’ultimo giorno utile i titoli consegnati hanno fatto un balzo: il 15,8% in più rispetto al 70,5% raggiunto venerdì scorso, quando ad apportare le azioni erano stati anche i vertici di Piazzetta Cuccia, il presidente Renato Pagliaro, l’ad Alberto Nagel e il dg Francesco Saverio Vinci scommettendo su un recupero del titolo del Monte in Borsa e non sul progetto industriale di Siena che hanno cercato inutilmente di osteggiare. Due settimane fa, prima della riapertura dell’offerta martedì scorso per 5 sedute, erano stati invece consegnati titoli pari al 62,3% del capitale. Ora il risultato finale riduce le quote dei maggiori azionisti del Monte. Delfin si ritrova con il 18%, Caltagirone con l’11%, il Mef con il il 5% e Banco Bpm con il 2 per cento. Ma soprattutto la valanga di adesione all’offerta di acquisto e scambio rende più vicino delisting di Mediobanca dalla Borsa e in parallelo la fusione fra le due banche. Probabile poi che le attività verranno riorganizzate secondo le specializzazioni di entrambi gli istituti di credito conservando entrambi i marchi. Su chi guiderà la transizione la partita è aperta. Il profilo del successore di Nagel potrebbe in teoria essere scelto dentro Piazzetta Cuccia e sono finora circolati i nomi di Vinci nonché di Gian Luca Sichel, l’attuale amministratore delegato sia di Compass sia di Mediobanca Premier. Dalle interlocuzioni in corso fra la banca guidata da Luigi Lovaglio e i suoi maggiori azionisti privati, a partire da Delfin degli eredi Del Vecchio e dal gruppo Caltagirone, sarebbe tuttavia emersa l’idea di escludere soluzioni interne legate al passato top management. Fatta salva ovviamente l’opportunità di valorizzare le figure di riconosciuto spessore tecnico interne a Mediobanca. Oggi è in agenda il comitato nomine di Mps, al lavoro col cacciatore di teste Korn Ferry sulla lista per il nuovo cda di Mediobanca da presentare entro il 3 ottobre per l’assemblea del 28. Prima del prossimo fine settimana si riunirà poi il board dell’istituto senese per fare il punto. Con la partita tutta concentrata fra Siena e Milano, Generali per ora resta in secondo piano. Intanto ieri a Piazza Affari Mps ha ceduto lo 0,54%, Mediobanca lo 0,38%.