ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

Nuovo centro antiviolenza. Alla Pubblica c’è ’Vanessa’

L’iniziativa dell’associazione: sei volontarie affiancate da avvocati e psicologi. La presidente Giannini: "Uno sportello sempre attivo per aiutare le donne".

Il Centro antiviolenza “Vanessa“ inizia oggi la sua attività

Il Centro antiviolenza “Vanessa“ inizia oggi la sua attività

Non contiene l’emozione la presidente della Pubblica assistenza Sara Giannini nell’aprire l’incontro dedicato alla presentazione del progetto “Vanessa” contro la violenza sulle donne. Lo sportello vedrà all’opera sei volontarie affiancate da avvocati e psicologi.

"Oggi non ho intenzione di parlare di numeri e statistiche – ha spiegato la presidente – perché quando si tratta di violenza non bisogna trasformare il dolore in numero. Il nostro obiettivo è quello di aiutare gli altri. E così come è facile trovare un defibrillatore in piazza per salvare vite, allo stesso modo vorremmo aiutare le donne con uno sportello come quello a cui diamo ufficialmente il via oggi".

"Mai avremmo pensato – ha continuato Giannini – di aprire uno sportello che grazie al lavoro delle nostre volontarie fornirà una risposta h24. Siamo consapevoli che spesso dietro queste chiamate ci sono donne che provano vergogna e per questo ci sarà una gestione della privacy per far sì che nessuna delle vittime si senta in pericolo o in difficoltà".

Orgoglioso e soddisfatto si è detto Dimitri Bettini, presidente di Anpas Toscana. "Oggi parte il ventunesimo centro antiviolenza della nostra regione, merito dell’impegno della Pubblica assistenza senese e della capacità di leggere il territorio e riconoscerne le necessità – ha poi continuato –. Al momento abbiamo attivato lo sportello Vanessa ma l’obiettivo è quello di crescere ancora, fornendo un’assistenza a 360 gradi come già avviene nel centro Lilit di Empoli, a cui questo progetto è fortemente ispirato e con cui fortemente collabora".

In chiusura, dopo aver sottolineato l’importanza e l’impegno dei volontari all’interno del progetto, Bettini ha lanciato un doppio appello. Il primo, alle Pubbliche assistenze del territorio: "Sarebbe fondamentale che anche coloro che non hanno aderito iniziassero una progressione simile, per dare risposta sul campo a quello che, purtroppo, oggi è una vera e propria piaga sociale". Il secondo, alle vittime di violenza: "Vorrei che ci tenessimo per mano, perché come uomo vorrei che il fenomeno della violenza sulle donne venisse debellato con unione, amore e cultura, senza cadere in inutili generalizzazioni".

Ha poi preso parola la referente Anpas Progetto “Vanessa” Valentina Di Gianni: "Vorrei che per tutti oggi fosse un punto di partenza. Finora, abbiamo formato circa 100-150 volontarie all’anno. Al momento, il corso di formazione per aderire allo sportello è rivolto solamente alle donne, ma abbiamo ricevuto diverse richieste anche da uomini che potranno svolgere altre attività".