"Nozze con Mps, nessuna possibilità. Banco Bpm ha il vento in poppa"

L’ad Castagna esclude la fusione. "Contento per il rilancio e per le assoluzioni"

"Nozze con Mps, nessuna possibilità. Banco Bpm ha il vento in poppa"

"Nozze con Mps, nessuna possibilità. Banco Bpm ha il vento in poppa"

"Non ci sono possibilità. Banco Bpm non è interessata a una complicata transazione che non ci consente di accelerare nei molti aspetti del piano. Quando hai tali tailwind in tuo favore è meglio non considerare transazioni che distrarrebbero le persone dai target che abbiamo". Giuseppe Castagna, ad di Banco Bpm, si concede una metafora da America’s cup, riferendosi ai venti in poppa che spingerebbero la sua banca verso traguardi ambiziosi. La regata del Banco va talmente veloce che non può concedersi distrazioni e valutare una aggregazione con il Monte dei Paschi, che Castagna ha sempre rigettato.

"Massimo rispetto per Mps e per il lavoro che Lovaglio sta facendo, non posso che essere contento per loro. Inoltre, sono strafelice per l’assoluzione di Viola e Profumo che sono due bravissime persone, nonchè due amici. Ma da questo a dire che abbiamo un interesse per Mps ce ne corre - ha aggiunto Castagna -. Se i risultati sono questi c’è un futuro per la banca e quindi non vedo neanche questa necessità di stressare un piano di fusione".

La chiusura di una porta, aperta solo nei risiko di carta della finanza, avrebbe generato il ritorno del titolo Mps nei ranghi, dopo i rialzi conseguenti alle assoluzioni. Ieri in Borsa la chiusura a -2,64%, a quota 3,278 euro, anche per le prese di beneficio di chi ha voluto incassare i rialzi degli ultimi giorni.

In attesa che, sul fronte dei matrimoni, si aprano spiragli con Bper e Unipol, o altri potenziali partner, c’è chi fa i conti con il costo delle inchieste per Rocca Salimbeni. "I processi mediatici a carico del Monte dei Paschi e dei suoi vertici, che si sono succeduti a partire dal 2010, hanno danneggiato la reputazione della banca oltre che il suo posizionamento sul mercato, gravando, così, non poco sulle finanze pubbliche. Il contributo dello Stato per Mps ammonta complessivamente a 7 miliardi di euro, una parte di questa spesa è certamente riconducibile ai danni cagionati dalle vicende giudiziarie". È quanto si legge in un report del Centro studi di Unimpresa, secondo il quale, sul totale di 7 miliardi, 5 miliardi e 400 milioni di euro si riferiscono alla ricapitalizzazione precauzionale del 2017.

P.D.B.