
Superate le due settimane. Il calvario di Alex Zanardi continua nella terapia intensiva dell’ospedale di Siena. Sottoposto a due interventi neurochirurgici alla testa nel giro di dieci giorni, Zanardi è sedato, le sue condizioni rimangono stabili e il quadro neurologico rimane grave. I medici dell’equipe che lo segue, dopo aver sperato di poter interrompere il coma dopo la prima settimana di cure, hanno scelto di aspettare. Se ne riparlerà, probabilmente, nei prossimi giorni. "Il corpo e la testa devono riposare", spiegano i dottori che hanno scelto di prendere tempo per permettere al campione paralimpico di stabilizzarsi il più possibile. Solo dopo questa fase sarà possibile capire l’eventuale entità dei danni cerebrali e alla vista. Intanto sul fronte dell’inchiesta portata avanti dalla procura di Siena, rimane ancora un unico indagato, il camionista, di 44 anni, dell’autotreno che si è trovato a transitare in direzione opposta al velocipede di Zanardi. Per ricostruire l’incidente, le operazioni peritali sono state fissate per metà luglio. I due consulenti nominati dalla procura e dalla difesa del camionista dovranno consegnare entro 60 giorni le relazioni sulla dinamica dell’incidente e sulla presenza di eventuali guasti o malfunzionamenti tecnici alla bici di Zanardi. C’è attenzione anche per le condizioni dell’asfalto. La procura senese lavora con indagini coordinate dal sostituto procuratore Serena Menicucci e dal procuratore capo Salvatore Vitello. Sul tavolo degli inquirenti la ricostruzione degli ultimi attimi prima dello schianto e l’accertamento su eventuali responsabilità organizzative, altro versante che non viene trascurato. Chi, in queste due settimane, non ha mai abbandonato Zanardi è la moglie Daniela che, dalla casa di Castiglione della Pescaia (Grosseto), dove si è trasferita dopo l’incidente, insieme al figlio Niccolò, non ha lasciato solo per un giorno suo marito.