ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

Nicola Pisano. Il pulpito senese e i suoi ’misteri’

Il libro di Alessandra Gianni, docente all’Università, è un viaggio nella bellezza con nuove interpretazioni.

Quando si pensa che di un capolavoro dell’arte mondiale, ché di questo si tratta, sia stato studiato tutto, arriva una nuova opera che sposta più avanti il livello della conoscenza e la capacità di divulgarlo. Alessandra Gianni, docente di Storia dell’arte medievale e di Iconografia e iconologia all’Università degli studi di Siena, si è misurata con lo studio del pulpito di Nicola Pisano e con i "misteri" richiamati nel titolo della preziosa opera edita da Sillabe.

L’opera, introdotto dal cardinale Augusto Paolo Lojudice, illustra a fondo il pulpito nel suo complesso, le trecento figure che vi sono rappresentate, i messaggi trasmessi dall’iconografia, dai collegamenti teologici, dai rimandi storici. Una scultura complessa che segna la storia dell’arte medievale e rappresenta "una svolta decisiva in senso naturalistico", si legge nella scheda introduttiva.

A dare maggiore valore all’opera, è lo studio singolo di tutte le figure scolpite da Nicola Pisano, oltre che nel loro valore d’insieme. E questo la professoressa Gianni lo fa con uno strumento che è allo stesso tempo di divulgazione e di valore scientifico. Tra le ipotesi inedite avanzate nel volume, la segnalazione della "prima rappresentazione artistica del Purgatorio in un’opera così importante", nella scena del Giudizio universale; un collegamento tra la rappresentazione del re Erode e un pannello anch’esso ’misterioso’ del battistero di Pisa; l’individuazione di un monaco cistercense (per il legame con l’abbazia di San Galgano) nella rappresentazione del Cristo mistico, al posto di quello che si è sempre creduto un francescano.

Chiavi di lettura innovative all’interno di un viaggio affascinante nel pulpito, una delle tante meraviglie del nostro Duomo che ora si accende anche di nuova luce.

Orlando Pacchiani