MASSIMO BILIORSI
Cronaca

La forza del "Palio senese". Il sindaco Fabio: "Parla di valori e di libertà"

Un’opera che si presta a una lettura approfondita, dai molti richiami. Mazzini: "Forza espressiva e grazia figurativa". La dedica agli Intronati.

Tanti senesi ieri alla presentazione del Drappellone realizzato dal senese e nicchiaiolo Riccardo Manganelli

Tanti senesi ieri alla presentazione del Drappellone realizzato dal senese e nicchiaiolo Riccardo Manganelli

Un abbraccio "terra di Siena" rassicura i contradaioli attraverso il delicato drappellone di Riccardo Manganelli. Si dice che in natura la luce crea il colore. Nella pittura, il colore crea la luce. Ed il Cortile del Podestà, alle ore 19 e qualche minuto è stato invaso da questa rassicurante presenza. "Un Palio senese nella forma, nei colori, nel senso più profondo – parole del sindaco Nicoletta Fabio che ha aperto la presentazione –. Un Cencio che parla di valori e di libertà, la libertà di conoscere e di crescere rappresentata dalla pietra sorretta dai due amorini, quella pietra dove campeggia l’impresa dell’Accademia degli Intronati, protagonista all’epoca di un vivace clima intellettuale e ancora oggi sinonimo di sapere".

Guardiamo questa opera complessa, di vari piani di lettura, con gustosi richiami ai drappelloni di inizio novecento: Siena non avrà il mare, però oggi ha questa opera preziosa in tinta con le case, con l’anello di tufo. Del resto la felicità, come quella che si legge nelle espressioni di Manganelli, non è nei colori, è nell’arte. Un drappellone di cui "potrebbe sembrare persino superfluo parlare – afferma Giovanni Mazzini nella sua presentazione – tale è la sua forza espressiva declinata però nelle forme di una grazia figurativa sorprendente".

Ed eccolo descritto sempre da Mazzini: "Con pennino e pennello, quasi un miniatore medievale, gli stemmi civici e quelli delle dieci Contrade, il Palazzo Comunale e la Piazza, gli amorini, la Vergine di Provenzano". E poi: "Al centro della seta, al posto d’onore, si libra nello stesso empireo inondato di luce, sorretta da amorini svolazzanti, l’impresa dell’Accademia degli Intronati, al quinto centenario dalla fondazione a cui è dedicato il drappellone del 2 luglio 2025".

Manca il cielo, ma il cielo nel Palio non ha un suo colore, ha quello dell’anima di chi guarda. Un’opera non di facile lettura, che non cerca colpi ad effetto, per questo gli applausi sono lievi ma convinti, quasi per non disturbare la bella sceneggiatura che vi si racconta. I colori in pittura sono solo lusinghe per convincere gli occhi. Ai giorni delle Graphic Novel sono stato nel suo studio nella casa in bilico fra il Casato e Malborghetto: sul tavolo erano sparsi disegni compiuti e altri appena abbozzati. Rubavo con lo sguardo: a tratti mi appariva la spiaggia normanna di Dufy, oppure quei corpi avevano l’arrendevolezza di una Crocifissione di Chagall, la notte senese spuntava come da un mazzo di fiori di Morandi, fino alle case raggruppate dal vero e poi disegnate come un pugno di ocra alla De Pisis.

Ci vorrei solo aggiungere il manoscritto del Viaggio in Italia di Goethe. Mi immagino adesso come ha preso forma questo drappellone, fatto credo più di notte, tardissima notte, quando il sole rompe il guscio dell’orizzonte e tra poco in quelle strade comparirà la voce dell’uomo. Ho già prenotato un posto nel paradiso di Manganelli.

Un paradiso alla senese, alla buona, fatto dai pittori senesi che in ogni epoca fanno a gara a dipingere Madonne, santi e angeli, amabili signorine e compiacenti osti. E dietro quei monti in cui riconosci l’Amiata, Cetona, Radicofani. Ma, come in questo palio, soprattutto respiri un’aria di casa. Un paradiso da respirare tutto in una sola boccata. Lo slogan più adatto mi sembra: la luce è colore!