
La testa di Porsenna del Sansovino, statua in terracotta del 1500 esposta da ieri al Museo civico di Montepulciano
di Diego Mancuso
C’è tutto il fascino di cui è ammantata la storia degli Etruschi nella testa di Porsenna che da ieri è esposta nel Museo civico - pinacoteca Crociani di Montepulciano. Lucumone di Chiusi, vittorioso su Roma (a cui, come scrive Plinio il Vecchio, impone per trenta anni, intorno al 500 a.C., il non-uso del ferro, se non a scopo agricolo, adottando una ‘sanzione’ che sa tanto di attualità), dittatore con ampio potere sul territorio, Porsenna è anche il fondatore di Montepulciano; a sostenerlo è Spinello Benci, segretario di Alessandro de’ Medici, il cui pontificato, come Leone XI, dura però appena ventisei giorni, nella sua storia della città, pubblicata nel 1646 con, in copertina, un’immagine che riproduce proprio il volto del protagonista centrale di questa vicenda. Avventuroso è il percorso dell’opera d’arte in terracotta che, grazie alla generosità di una famiglia locale rimarrà per dieci anni nelle sale di palazzo Neri-Orselli.
La testa è infatti l’ultima parte rimasta intatta di un’opera d’arte ‘colossale’, una figura intera della dimensione di circa tre metri, realizzata dal Sansovino all’inizio del ‘500 e che "doveva celebrare le origini di Montepulciano – scrive il Comune nella nota che ha accompagnato l’affollata presentazione pubblica dell’operazione – nell’ambito di un’operazione culturale e politica di riscoperta degli Etruschi quali primogenitori della stirpe medicea".
Di questa statua non si conoscono le origini: sono in corso ricerche negli atti comunali tra il 1518 e il 1528 che sembrerebbero però escludere una committenza pubblica, prende quindi l’ipotesi di un incarico assegnato all’artista dal cardinale Antonio Del Monte. E non si conosce neanche la collocazione ma la fattura e le rifiniture della testa fanno pensare che fosse addossata ad una parete. Anche le vicende che portarono alla distruzione dell’intero manufatto non sono note: si ritiene che la statua sia stata smantellata e che la parte residua abbia vissuto un oblio di secoli, tornando oggi ad essere esposta in maniera permanente. L’operazione ha visto impegnati, oltre al Comune di Montepulciano ("oggi siamo felici e soddisfatti" ha detto il Sindaco Michele Angiolini) e al museo, diretto da Patrizia La Porta, anche la Fondazione Musei Senesi, nell’ambito del progetto ‘Etruschi 1985-2025, promosso dalla Regione Toscana. Un contributo scientifico è stato offerto dall’etruscologo Giulio Paolucci che, tra l’altro, pur non nascondendone la difficoltà, ha enunciato l’opportunità di allestire una mostra d’arte su Porsenna, di cui non si conoscono neppure con certezza le fattezze, e del prof. Giovanni Cipriani che, non senza humor, ha descritto gli intrecci attraverso i quali i Medici continuarono a cercare un legame tra le loro tendenze assolutiste e l’autorità espressa da Porsenna, al fine di legittimare il loro dominio sul territorio toscano. L’iniziativa fa parte del cartellone della Valdichiana senese, capitale toscana della cultura.