Muore travolto dal suo furgone. Resta schiacciato contro cancello

Tragedia ieri mattina a Cavallano, frazione di Casole. Simone Marino, colligiano, aveva 46 anni .

Muore travolto dal suo furgone. Resta schiacciato contro cancello

Muore travolto dal suo furgone. Resta schiacciato contro cancello

di Paolo Bartalini

CASOLE D’ELSA

Una morte atroce. Schiacciato dal furgone che aveva momentaneamente lasciato in sosta con il motore acceso e il freno a mano tirato per andare ad aprire il cancello, a pochi passi, del suo allevamento nel comune di Casole d’Elsa, sulla strada di Cavallano.

Gesti che Simone Marino, 46 anni di Colle di Val d’Elsa, compiva da tempo ogni giorno: si recava di mattina presto ad accudire i suoi animali prima di tornare a casa, nella frazione colligiana di Quartaia, accompagnare le figlie a scuola per poi andare al lavoro in una azienda valdelsana.

Un itinerario programmato anche per la mattinata di ieri. Intorno alle 7 la partenza da Quartaia in direzione Casole, transitando dalla zona industriale del Piano alla strada provinciale 27 in direzione di Cavallano. Poco prima dell’abitato del piccolo borgo casolese, sulla destra, la superficie da raggiungere. È ancora buio, sono appena passate le 7, e fa freddo. Da una ricostruzione – ma in merito alla dinamica tutto è al vaglio delle forze dell’ordine, dai carabinieri alla polizia municipale, ai vigili del fuoco coordinati dalla procura di Siena, per un tragico episodio in pratica senza testimoni – sembra che l’uomo abbia fermato il mezzo (nella circostanza, per ragioni di lavoro, Simone aveva con sé il veicolo della ditta) di fronte all’ingresso.

Il tempo di aprire, entrare ed effettuare le operazioni quotidiane di sempre. Stavolta però gli eventi hanno teso un agguato tremendo ai danni dell’uomo. Il furgone, per cause da accertare, è partito, si è mosso in quel breve tratto in lieve discesa e ha finito per travolgere il quarantaseienne che, di spalle rispetto al veicolo, è stato spinto dalla forza del mezzo contro il cancello che stava aprendo.

Intanto, nell’abitazione di Quartaia, la moglie non vedeva rientrare Simone. Provava a contattarlo al telefono cellulare senza ricevere risposta. Con il cuore in gola ha deciso così di correre direttamente sul posto per cercare di capire cosa fosse accaduto. Davanti ai suoi occhi, la scena terribile.

Ha compiuto, la donna, si racconta in paese, un tentativo disperato, come un estremo atto d’amore per cercare di liberare il marito da quella trappola mortale. Poi ha allertato i soccorsi. Sul posto anche un’ambulanza della Pubblica assistenza. Ma non c’è stato niente da fare, di fronte alle lesioni riportate, per strappare alla morte il quarantaseienne. Un dramma che ha gettato nello sconforto totale le comunità di Casole e di Colle, luoghi nei quali Simone era conosciuto e apprezzato con la sua famiglia e per le sue passioni che coltivava senza pause. Così come a Poggibonsi, dove ha sede l’azienda per la quale lavorava. Alla Misericordia di Colle di Val d’Elsa il compito di recuperare il corpo senza vita di Simone Marino. Un uomo dal marcato desiderio di vivere, pronto a dedicarsi agli altri, che ha terminato i suoi giorni in una fredda mattina di gennaio a un passo da una sua ‘casa’ vicino agli adorati cani.