Morte di David Rossi, i pm di Genova pronti ad aprire un’altra inchiesta

La valutazione alla luce dell’invio degli atti della commissione d’inchiesta sulle rivelazioni di Aglieco. L’avvocato della moglie: "Non servono indagini pro forma su eventuali reati forse prescritti"

Siena, 15 dicembre 2021 - Una nuova inchiesta potrebbe essere avviata dalla procura di Genova una volta ricevuti gli atti della commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di David Rossi. La possibile apertura di un fascicolo verrà valutata non appena quest’ultima delibererà la trasmissione del materiale contenente le rivelazioni del colonnello dei carabinieri Pasquale Aglieco, comandante dell’Arma quando il 6 marzo 2013 il manager volò giù dalla finestra di Rocca Salimbeni. Andrà fatta un’attenta valutazione sugli eventuali reati ipotizzabili e se, a distanza di otto anni dai fatti, siano o meno prescritti.

"La riapertura di un’inchiesta – interviene l’avvocato Carmelo Miceli, legale della moglie di Rossi Antonella Tognazzi e della figlia di quest’ultima, Carolina – su fatti che possono anche essere prescritti non ci soddisfa: se qualcuno vuole fare chiarezza, l’apertura di indagini pro forma servono a poco e a nulla. Pretendiamo ci sia un’indagine seria che abbia a che fare con il fatto principale ossia le cause della morte di Rossi e che, in quel contesto semmai, quei fatti prescritti possano essere anche a pprofonditi".

"Sarei felicissimo se fossero confermate le notizie della possibile riapertura da parte della Procura di Genova delle indagini. Era uno degli obiettivi primari che mi ero posto, estendendolo poi a tutta la Commissione di inchiesta che ringrazio, durante la stesura della proposta di istituzione", dichiara Walter Rizzetto, deputato di Fratelli d’Italia e componente della commissione.

"Sarebbe una bella notizia che, in parte, ripaga l’ampio lavoro svolto", aggiunge. Favoreggiamento, falso e omissione di atti d’ufficio sono i reati che, il condizionale è d’obbligo, potrebbero essere ipotizzati dai magistrati genovesi quando riceveranno gli atti dalla commissione parlamentare d’inchiesta che si riunisce domani (ascolterà anche Carla Ciani, mental coach che parlò con Rossi la mattina del 6 marzo 2013) e che per cinque mesi si è occupata della vicenda raccogliendo anche testimonianze inedite come quella del colonnello Aglieco.

Che, sentito nell’ambito dell’inchiesta, poi archiviata, sui presunti festini a luci rosse, non aveva riferito quanto poi emerso in commissione. Ossia che ci sarebbe stato un sopralluogo nella stanza di Rossi prima dell’arrivo della polizia scientifica. A suo dire sarebbe stato toccato il pc, rovesciato sulla scrivania il contenuto del cestino dove c’erano pure dei fazzolettini macchiati di sangue, chiusa la finestra e risposto al cellulare di Rossi. Sempre a Genova erano state presentate le denunce dei sette magistrati senesi, con l’ex procuratore capo Salvatore Vitello in testa, per diffamazione contro il servizio de Le Iene.