Come annunciato ieri, anche Moody’s ha migliorato i rating di Banca Mps di un gradino, portandolo a "BA3" da "B1" e migliorando i voti anche per i depositi a lungo termini e per il debito. Una decisione che segue il miglioramento dell’outlook sull’Italia. Il nuovo upgrade del rating MPS riflette anche, secondo Moody’s, i progressi compiuti dalla Banca nella ristrutturazione, la maggiore capacità di generare utili e la riduzione del profilo di rischio, in un contesto operativo più favorevole.
La promozione non è ovviamente legata alla vendita del 25% delle azioni fatta dal Ministero dell’Economia, con il blitz di tre giorni fa. Il velo sollevato sul centinaio di investitori istituzionali e fondi esteri che hanno comprato 314 milioni di azioni del Monte dei Paschi, al prezzo di 2,92 euro l’una, ha scatenato una caccia all’investitore principe. C’è chi ha letto nella pletora di acquirenti una maggioranza di fondi americani, chi ci ha visto l’azione del risparmio gestito vicino al colosso Intesa Sanpaolo, tramite Anima Holding. La verità è che sono acquisti da ’cassettisti’. Tanto che perfino l’ad Luigi Lovaglio, che aveva già investito 100mila euro di suoi soldi nell’aumento di capitale, ha comprato 34mila azioni al prezzo medio di 2,89 euro. Più o meno il valore di ieri in Borsa, con il titolo Mps che ha chiuso a +1,98%, a 2,884 euro.
Lo spazio maggiore va alle reazioni politiche. Con le voci dei ’nostalgici’ del Monte dei Paschi di Stato, anche se il Tesoro ha ancora il 39,24%, tra cui l’Associazione Confronti e l’ex sindaco Pierluigi Piccini, che parla di una ’minusvalenza da 1,8 miliardi, se si somma anche la ricapitalizzazione del 2017".
Ma è il duello tra il senatore Pd Silvio Franceschelli, con l’appoggio della vicepresidente della Provincia Agnese Carletti, e la coppia di deputati FdI Francesco Michelotti-Letizia Giorgianni l’argomento di giornata. "Dopo l’azione di risanamento avviata dal Governo Draghi e concretizzata dal management e dai sacrifici dei dipendenti che hanno portato la Banca ad essere credibile e appetibile - afferma il senatore Franceschelli -, il Governo Meloni passa all’incasso avviando una privatizzazione lampo di Mps. Il Governo accelera sui tempi rispetto all’uscita dal capitale prevista entro il 2024, senza esplicitare una strategia precisa". Il sindaco Agnese Carletti lamenta "la mancata interlocuzione da parte del Governo con Regione Toscana, Provincia e Comune di Siena, che prefigura scenari rispetto ai quali non è dato conoscere l’esito. In nome della salvaguardia dell’occupazione e dell’identità della banca chiediamo massima chiarezza".
"La cessione del Ministero del Tesoro del 25% delle quote Mps viene dipinta come una mancanza di attenzione verso il territorio da parte del Pd. Gli esponenti dem si dimostrano, ancora una volta campioni di demagogia e disinformazione - scrivono i deputati Michelotti e Giorgianni - . Nessuno in questi anni è stato in grado di trovare una soluzione valida per la Banca e per le migliaia di lavoratori. Grazie al lavoro del MEF guidato da Giorgetti, la situazione oggi è profondamente diversa: dalla vendita il Governo porta a casa 920 milioni di euro, e compie un primo passo verso il sogno di un grande gruppo bancario da affiancare a Intesa e Unicredit".