di Laura Valdesi
SIENA
Molestava e offendeva con frasi pesanti, chiamandole in modo sprezzante anche davanti ad altre persone, le volontarie di un’associazione benefica della nostra provincia. Metteva loro le mani addosso, l’aveva raccontato ai giudici nel luglio scorso una ragazza che all’epoca dei fatti dell’estate 2022 poi denunciati era ancora minorenne. Una mano dentro al seno, nella parte alta, invitandola a tacere anche se lei aveva risposto picche. Una volta mentre lui si trovava al centralino, questo ancora il racconto della ragazza, il 53enne si sarebbe aperto la cerniera dei pantaloni chiedendole una prestazione sessuale. E mentre erano in piazza del Mercato a Siena, sempre per un servizio per conto dell’associazione, prima di scendere aveva passato la sua mano sulla gamba della ragazzina, salendo.
Un comportamento decisamente sopra le righe, ricostruito nelle prime udienze in aula con tanti testimoni. Poi c’era stato il colpo di scena: il pm aveva modificato in aula il capo di imputazione contestando una violenza sessuale consumata e non solo tentata ad una delle donne parte civile. Il presidente del collegio Simone Spina sospese il processo rinviandolo a ieri mattina su richiesta dei difensori dell’imputato Rossana Giulianelli e Manuela Capogreco. E’ arrivata in aula, mentre in tribunale c’erano numerosi testimoni in attesa di deporre sulla vicenda, l’ennesima novità. L’avvocato Michele Cortazzo che assiste una delle parti civili ha revocato la costituzione di parte civile, evidentemente (anche se non è stato detto) per aver ricevuto un risarcimento del danno. Cosa che era stata fatta in precedenza anche dall’assistita dell’avvocato Caterina Elia. Il pm Serena Menicucci ha confermato al collegio di prestare il consenso al patteggiamento della pena da parte dell’ex dipendente che vive in un comune della cintura periferica di Siena: 2 anni. Poi la camera di consiglio per emettere la sentenza durante la quale l’ex operatore dell’associazione è rimasto a sedere al banco degli imputati. Il presidente Spina l’ha condannato a 2 anni con il patteggiamento, disponendo l’interdizione temporanea dai pubblici uffici e quella perpetura, ad esempio, da scuole di ogni ordine e grado dove ci sono minori. Pena sospesa, unitamente ad un percorso di recupero da intraprendere entro 30 giorni e da fare per un anno per chi è autore di violenze di genere e nei confronti delle donne. Di più: trasmessi gli atti alla procura affinché valuti la posizione di un testimone, ancora una volta dello stesso imputato (probabilmente rispetto ad alcune cose emerse nel dibattimento) e per la dirigente dell’associazione benefica. La vicenda probabilmente non finisce qui.