PINO DI BLASIO
Cronaca

Migranti, servono soldi: "I Cpr sono una misura di ordine pubblico. Ma il Governo insiste"

Il presidente dell’Emilia-Romagna Bonaccini alla Festa dell’Unità a Siena "Il ministro Piantedosi vuole un’accoglienza diffusa ma le Regioni sono senza fondi. Sull’immigrazione politica fallimentare dell’esecutivo".

Migranti, servono soldi: "I Cpr sono una misura di ordine pubblico. Ma il Governo insiste"
Migranti, servono soldi: "I Cpr sono una misura di ordine pubblico. Ma il Governo insiste"

"Il ministro Piantedosi ha confermato che il Governo non sta pensando a tendopoli e grandi centri come quello in via Mattei a Bologna, ma piuttosto a un’accoglienza più distribuita dei migranti. Il modello va benissimo, ma alle Regioni servono soldi affinché i bandi delle gare siano sostenibili. E non abbiamo avuto risposta". Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, racconta gli esiti dell’incontro di ieri a Bologna con il sindaco Lepore e il ministro dell’Interno sul tema migranti. Anticipa a La Nazione quello che dirà poi alla Festa dell’Unità a Sant’Andrea, nel corso della cena organizzata dal Pd per raccogliere fondi. E sul tema migranti e centri per i rimpatri, c’è sintonia tra tutte le Regioni, non solo la Toscana. Che, tramite il presidente Giani, ha già manifestato la sua avversione netta ai nuovi centri.

"Sui centri per i rimpatri il ministro intende andare avanti - continua Bonaccini - ma nessuno pensa che siano uno strumento per accogliere più efficacemente i richiedenti asilo. I Cpr sono un tema di ordine pubblico, non c’entrano nulla con i problemi che stiamo affrontando nelle città. Sul problema potrebbero rispondere i gov ernatori di Lombardia e Veneto, Fontana e Zaia, che non vogliono affatto i Cpr".

Spostandosi sul tema politico, il presidente Bonaccini punta l’indice, essendo ospite a una Festa dell’Unità, contro gli errori del Governo. "La gestione dell’immigrazione è un fallimento totale. Non rimprovero al premier Meloni l’aumento enorme degli sbarchi, ma sono le stesse persone che dall’opposizione gridavano ai porti chiusi, aiutiamoli a casa loro, sparavano a zero contro ogni politi ca dell’immigrazione. E oggi si trovano totalmente impreparati, perché avevano scommesso che gli sbarchi sarebbero diminuiti. Non c’è programmazione, non c’è un piano condiviso con le Regioni, l’Emilia-Romagna si trova ad accogliere il numero più alto di persone in relazione alla popolazione".

Altro tema condiviso con la Toscana e Giani, è la sanità e la battaglia per avere più soldi dal Go verno. "Mai come in questo periodo - ha detto Bonaccini - lka sanità pubblica è a rischio. Aanche in una regione come la mia, premiata dalle classifiche e dagli indici sanitari, la percezione dei cittadini è di una sanità peggiorata. Non abbiamo risorse e personale per mantenere la qualità dei servizi. Siamo in enorme difficoltà. Lo stesso ministro della Salute Schillaci aveva detto che servivano almeno 4 miliardi di euro per rimettere a posto i conti della sanità. Ma con la manovra finanziaria arriveremo forse a un miliardo di euro".

Anche sulle infrastrutture e su altri temi, il presidente emiliano Stefano Bonaccini sottolinea i punti di contatto con la Toscana e le province, anche se non sa nulla della stazione MedioEtruria per l’Alta velocità. "La Toscana ha appoggiato la nostra legge regionale - rivela Bonaccini - che obbliga a destinare alla sanità una cifra non inferiore al 7,5% del Pil. Giani vorrebbe replicarla in Toscana. Abbiamo firmato un protocollo d’intesa qualche giorno fa tra le due giunte. Sui rigassificatori in Romagna siamo riusciti a far passare la scelta di Ravenna con l’appoggio di tutti, industriali compresi. A Piombino il no del sindaco di Fratelli d’Italia al governo ha complicato tutto".