’Mi limitavo ad amare te’ in cattedra. Postorino torna nella sua Università

La scrittrice finalista al Premio Strega all’incontro promosso da Alumni: "Il mio forte legame con Siena"

’Mi limitavo ad amare te’ in cattedra. Postorino torna nella sua Università

’Mi limitavo ad amare te’ in cattedra. Postorino torna nella sua Università

Parlando degli intellettuali e scrittori che hanno frequentato da studenti l’Università di Siena si tende a scordare, accanto ai grandi nomi del passato, quelli di chi è stato studente non troppo tempo fa e proprio ora sta mettendo a frutto i propri talenti e la propria arte. Fra questi un nome di spicco è sicuramente quello di Rosella Postorino. La pluripremiata scrittrice calabrese è tornata in città per presentare il suo ultimo libro ‘Mi limitavo ad amare te’, caso editoriale dell’anno e finalista del Premio Strega.

"Siena per me è stata il primo momento in cui sono andata via di casa, in cui ho pensato di fare qualcosa da sola, che avesse a che fare con il sapere e la possibilità non tanto di formarsi per lavorare, perché il mio desiderio era fare la scrittrice, ma di formarsi come essere umano – ha raccontato Postorino –. Siena per me ha rappresentato questa possibilità, di vivere sola e incontrare persone da ogni parte del mondo di andare facilmente al cinema e a teatro, di seguire i corsi universitari ma anche di andare in Erasmus ed entrare a contatto con culture diverse".

Un legame, quello con l’università, che si è protratto nel tempo, senza mai recidersi: "Il mio libro ‘Io, mio padre e le formiche’, è nato proprio dall’Università di Siena – ha raccontato la scrittrice –. Nel 2019 venni invitata a fare la lectio ai neolaureati in occasione del Graduation day e tenni un discorso che è diventato la prima parte del libro. Fra le altre cose parla del fatto che, secondo me, una parte molto importante del percorso di ciascuna persona è legato ai sogni, cioè alla capacità di ascoltare i propri desideri, di non soffocarli o censuarli, ma di credere che sia possibile assecondarli".

La città e l’università hanno accolto l’ex studentessa dell’ateneo con l’incontro organizzato insieme all’associazione USiena Alumni, conclusosi con un partecipato firmacopie. ‘Mi limitavo ad amare te’ è ispirato a una storia vera, racconta l’avventura di una ragazza e due ragazzi cui il destino ha tolto tutto e inizia nel 1992 a Sarajevo. "Ritengo che la letteratura non debba dare messaggi, ma porre questioni – ha detto la scrittrice –. In questo romanzo io mi pongo moltissime domande che hanno a che fare con la guerra e con le conseguenze della guerra, ma anche soprattutto con le relazioni fra gli esseri umani. Smonto la retorica dell’accoglienza, la retorica della maternità, la retorica de ‘l’amore è più forte di tutto’. Cerco di raccontare le contraddizioni, luci e ombre che si annidano in ogni esperienza dell’umano".

Eleonora Rosi