
"Mangia d’Oro per aver risanato l’ateneo Agrifood e sviluppo verde, Siena al centro"
di Pino Di Blasio
Angelo Riccaboni, studente di Scienze Economiche e Bancarie a Siena, docente di Economia aziendale da un quarto di secolo, già rettore dell’Università, già consigliere d’amministrazione di Banca Mps e oggi presidente della Fondazione Prima e del Santa Chiara Lab, aggiungerà il 15 agosto al suo nutrito curriculum il Mangia d’Oro 2023. La massima onorificenza di Siena, il riconoscimento di grandi servigi resi alla città, un premio che vale doppio per chi è nato a La Spezia e ha scelto come patria il posto dove ha studiato.
"Un grande onore ricevere il Mangia d’Oro - è la prima reazione di Riccaboni -, è un premio che è stato conferito a chi ha dato contributi importanti per Siena. Il giorno della cerimonia sarà molto emozionante per me".
Per quali servigi pensa sia stato insignito del Mangia?
"Non sta a me dirlo. Ma penso che il contributo più importante sia stato il risanamento dell’Università di Siena, l’averla portata fuori da una crisi profonda. E poi anche l’inserimento di Siena come uno dei centri di dibattito sullo sviluppo sostenibile del pianeta e sull’agroalimentare".
Cosa ricorda dei suoi sei anni da rettore? Quale è stata la mossa decisiva?
"La chiave di volta è stata la restituzione di una capacità progettuale all’ateneo. La mia strategia era associare la razionalizzazione della spesa e il risanamento dei bilanci a una visione di sviluppo. In quegli anni abbiamo lanciato i corsi in inglese, il Career Day e gli incontri tra studenti e imprese, il Graduation Day e la cerimonia del tocco. Tutte innovazioni che hanno riacceso l’orgoglio dell’Università che ha quasi otto secoli".
Il segreto del risanamento?
"Non c’è una sola ricetta che ha generato il riequilibrio del bilancio dell’ateneo, ma un insieme di cose. La cosa più difficile, dopo la vendita del Policlinico alla Regione, conclusa prima del mio arrivo, è stata la ristrutturazione dei debiti e ripianare il deficit annuale. L’essere riusciti a tappare la falla per evitare che la barca Università affondasse e che si ricreassero le condizioni per fare altri debiti".
Durante il suo mandato da rettore sono nati il Santa Chiara Lab e la Fondazione Prima.
"Dal 2013 al 2017 ho lavorato in collaborazione con vari ministri dell’Università e dell’Agricoltura per portare sempre più spesso i temi di Siena all’attenzione di Roma. Quando il ministro Maria Chiara Carrozza mi chiese di occuparmi della Fondazione Prima, coniugai quel mandato sfruttando le carte a disposizione dell’Università. Avevo cominciato a farlo da presidente della Conferenza dei Rettori, ho continuato con la rete sullo sviluppo sostenibile e le tante iniziative sull’agroalimentare".
Perché è importante Prima?
"Perché è una Fondazione che comprende 19 Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e ha un budget di mezzo miliardo di euro, che sarà stanziato nuovamente a partire dal 2025, per metà dagli Stati e metà dalla Commissione Europea".
La sede del segretariato sarà sempre a Siena?
"La sede italiana sarà radicata qui, anche per Prima2. La Fondazione ha sede a Barcellona. Ci è servito essere la piattaforma dei programmi agricoli e alimentari del Mediterraneo, visto che siamo stati chiamati a partecipare al vertice Onu sui Sistemi alimentari, dal 24 al 26 luglio".
Oltre ai vertici, Siena capitale dell’Agritech è riuscita ad attrarre fondi del Pnrr...
"Tutto legato alle missioni romane. Essere uno dei 9 spoke per la ricerca finanziata con il Pnrr è un’altra occasione da cogliere".
E’ stato anche nel cda Mps.
"Erano gli anni dopo l’aumento del capitale e il passaggio al Tesoro della maggioranza del Monte. Fu il ministro Padoan a chiedermi di dare una mano al cda, non potevo esimermi. Penso di aver dato il mio contributo nell’indirizzare l’attenzione della banca al territorio e ai temi dell’agrifood e dello sviluppo sostenibile. Oggi leggo di bilanci tornati in utile, grazie al grande lavoro dell’ad e dei vertici".
Cos’è per lei il Palio? E perché è della Civetta?
"Il Palio è l’anima di Siena, la sua viva vissuta, l’energia vitale. Mia figlia è nata quando abitavo in via del Refe Nero. E’ stata battezzata nella Civetta, accompagnandola in Contrada giocoforza sono diventato civettino anch’io. Al Mangia sarà Luca Garosi, già priore della Civetta, a fare il discorso di presentazione".