Monteriggioni (Siena), 15 ottobre 2024 – “Un gregge quasi dimezzato”. Francesco Murgia, titolare dell’omonima azienda agricola nel territorio di Monteriggioni, allarga le braccia, sconsolato. Un assalto di lupi l’altra notte ha portato all’uccisione di dieci pecore e un agnello: undici capi su un totale di trentasette ovini presenti nel suo allevamento prima di questa incursione avvenuta nella zona di Pian del Lago, noto percorso della Montagnola alle porte di Siena frequentato tra l’altro da tante gente per i tour e per le passeggiate all’aria aperta.
I resti di sette pecore sbranate sono stati ritrovati. Mancano all’appello gli altri capi, che risultano dunque dispersi. “Ho presentato denuncia alla Asl in merito all’accaduto”, racconta Francesco Murgia, attivo nel settore con la sua superficie rurale che esattamente si trova nei campi di Mugnano. Una passione che lo accompagna da sempre. In passato aveva già subìto le conseguenze di incursioni di lupi, seppur in misura meno rilevante nel sempre drammatico bilancio: “I precedenti? Non di una simile portata, in effetti – precisa Murgia – comunque ho conosciuto nel tempo altri danni a carico del mio allevamento, per quanto più contenuti nel numero di pecore rimaste vittima del branco”.
Francesco Murgia guarda oltre la vicenda personale e prova ad ampliare l’orizzonte delle sue riflessioni ai contorni di un problema da tenere in considerazione nelle realtà geografiche alle nostre latitudini, tra il capoluogo di provincia e la Valdelsa da Colle a Poggibonsi: “Via via gli episodi purtroppo si ripetono. E a quanto so, non sono certo mancati anche di recente gli avvistamenti di lupi in altre località del comune di Monteriggioni vicine a Siena, da Santa Colomba a San Martino, così come ad esempio in quel di Abbadia Isola e nei pressi di Castellina Scalo e quindi al confine con il comune di Poggibonsi. Personalmente – conclude l’imprenditore agricolo –. Mi capita di girare fra i diversi luoghi del comprensorio di Monteriggioni e posso affermare io stesso di aver assistito a presenze di lupi sul territorio”.
Una questione che ricorda, per certi aspetti e con le dovute distinzioni, i casi collegati alla diffusione dei cinghiali nei boschi della provincia e alla necessità di adottare provvedimenti per limitare la diffusione di un fenomeno che interessa varie comunità. Qualche speranza arriva dall’Europa dove di recente Il Consiglio Europeo ha finalmente approvato di declassare lo status di protezione del lupo da ’rigorosamente protetto’ a ’protetto’. Un passaggio che aprirebbe la via a operazioni di contenimento della specie, ibridi compresi.
Paolo Bartalini