REDAZIONE SIENA

Lunga carriera con Siena nel cuore. L’esempio dell’ex prefetto Stelo

Già direttore del Sisde e presidente del Microcredito di solidarietà, è da sempre legato alla città

Lunga carriera con Siena nel cuore. L’esempio dell’ex prefetto Stelo

Vittorio Stelo è il racconto perfetto di un incontro, di quelli che ti cambiano la vita. In questo caso fra lui e la città di Siena. E la vita è cambiata per entrambi. E’ arrivato, come il destino di altri funzionari, all’inizio degli anni Novanta come prefetto e da quel giorno non si è più distaccato da questo universo. Lo ha fatto con una generosa voglia di imparare ma anche di offrire la propria sensibilità. E lo abbiamo chiaramente visto. Eccolo ritratto da Augusto Mattioli negli anni d’oro del suo mandato. Io sono del parere che non si impari a comprendere nulla a meno che non la si ami. E così lui ha fatto con Siena.

Eppure la sua competenza lo ha spinto spesso altrove. Ma Siena era sempre nel cuore. Prefetto anche a Lecce e a Torino e poi gli anni, sono cinque, come direttore dei Servizi segreti del Sisde. Incarico certamente maturato con quell’alone di sicurezza e competenza che ha sempre portato con sé. E’ nel suo dna, nel suo stile, comprendere dove stava portando la sua esperienza. Il suo rapporto con il Palio, ma vorrei dire con le Contrade, è andato immediatamente oltre ogni epidermica reazione estetica al bello, alla coesione, all’originalità dello spirito senese. Ha portato la sua esperienza a far parte del motore organizzativo, così la Prefettura compiva il suo ruolo: sosteneva, suggeriva, promuoveva.

Stelo un esempio unico. I riconoscimenti avuti dai senesi sono soltanto la punta di uno spontaneo iceberg fatto di tanti episodi dove Vittorio Stelo è stato un discreto protagonista. Anni importanti in cui la città aveva a livello nazionale un ruolo da protagonista, anche per la serietà di certe figure rappresentative di cui lui faceva parte. Nel suo stile. Il suo distacco da ogni quasi inevitabile faziosità è un esempio per tutti.

Nessuna Contrada in lui ha sopravanzato un’altra: non per niente ha avuto l’originale, e affettuoso, titolo di Barbaresco onorario, il che significa che questo amore è al di sopra delle parti. Dopo gli anni dell’attività "nazionale" non ha fatto a meno di tornare a Siena. Passaggio spontaneo quanto inevitabile. E ha fatto parte, come presidente, del Microcredito di solidarietà. Altro incarico delicato e ricco di particolari risvolti. Per poi tornare a guardare la città con silenzioso affetto. Marziale di lui scriverebbe: "Chi ama comprende. Chi comprende sarà amato".

Massimo Biliorsi