REDAZIONE SIENA

L’omelia del cardinale Lojudice: “Non sarò Papa. Ho un sacco di cose da fare a Siena”

Le parole dell’arcivescovo durante l’omelia per le Celebrazioni Cateriniane. “Bergoglio figura universale: non possiamo quindi che continuare su questa linea”

Il cardinale Lojudice a Siena per celebrare Santa Caterina (foto Lazzeroni)

Il cardinale Lojudice a Siena per celebrare Santa Caterina (foto Lazzeroni)

Siena, 3 maggio 2025 – “Tra neanche una settimana avremo il nuovo Papa. State tranquilli: non sono io. Potremo quindi tranquillamente continuare a lavorare insieme”. Così il cardinale Augusto Paolo Lojudice oggi dal pulpito della Basilica di San Domenico, durante l’omelia per le Celebrazioni Cateriniane. E’ stata una visita-lampo quella dell’arcivescovo a Siena, ma sufficiente a lasciare il segno. Arrivato ieri pomeriggio da Roma, dove da martedì scorso è impegnato nel pre-Conclave, il cardinale ripartirà domani subito dopo pranzo per la capitale. Tuttavia il breve arco temporale trascorso in città non gli ha impedito di lanciare un messaggio forte e chiaro: «Dopo la scomparsa di Papa Francesco la Chiesa sente un forte vuoto, infatti si parla di ’sede pontificia vacante’ – le parole dell’arcivescovo –. L’ultima occasione di incontro con il Santo Padre è stata per me l’udienza che ci ha concesso con gli amici di Beko prima di Natale. Papa Francesco aveva a cuore questa vicenda e sono certo che la porterà al cospetto di Dio». E ancora: «I lavoratori che rischiano di perdere il posto o quelli che perdono la vita sono drammi, ferite aperte, che un Paese civile deve fare di tutto per sradicare». 

“Il Papa è la guida della Chiesa, ma non è il capo. Il capo della Chiesa è Cristo", ha detto ancora il cardinale  Lojudice ricordando che questa è "una Chiesa che si unisce, che dialoga. Posso dire che vedo solo bellezza, dialogo aperto, spontaneità. Ognuno si esprime liberamente, si ascolta l'altro, e queste congregazioni, questo pre-conclave, sono momenti impegnativi, ma profondamente arricchenti. Bisogna ascoltare, comprendere il pensiero del confratello, accogliere punti di vista diversi".

Poi il passaggio su Papa Francesco, che era il Pontefice "di tutti, universale. E su questo non possiamo che continuare su quella linea - ha proseguito Lojudice - Io personalmente, e tanti confratelli in particolare quelli italiani, con cui in questi giorni ci confrontiamo più spesso ne siamo pienamente consapevoli. Sentiamo profondamente il peso di questa responsabilità, perché ne va del bene di tutta la Chiesa". Ed ancora: "forse già fra una settimana avremo un nuovo Papa - ha proseguito-. E, come ho detto: state tranquilli, non sono io! Torno a casa, ho un sacco di cose da fare a Siena, quindi possiamo tranquillamente continuare il nostro lavoro".