REDAZIONE SIENA

Lite per motivi stradali, il giudice Spina solleva la legittimità costituzionale

Il magistrato del tribunale di Siena ha inviato gli atti alla Consulta. A giugno si pronuncia sul primo decreto del governo Meloni

Tra tre mesi la Corte costituzionale si pronuncerà sul primo decreto del governo Meloni. Il 23 giugno è chiamata a esprimersi infatti sulla compatibilità costituzionale non della norma che ha fatto più discutere, quella che ha introdotto il reato di rave party, ma dell’articolo 6 che ha disposto il rinvio al 30 dicembre 2022 dell’entrata in vigore della riforma Cartabia, che altrimenti sarebbe diventata operativa il primo novembre dell’anno scorso. Uno slittamento di qualche mese voluto dall’esecutivo per predisporre una serie di interventi organizzativi sollecitati dalle procure generali, ma che finì per investire anche le norme destinate ad allargare il perimetro dei reati perseguibili solo a querela. Disposizioni che peraltro il governo ha deciso di correggere.

A sollevare la questione di legittimità costituzionale è stato il giudice di Siena Simone Spina, titolare di un processo a carico di un imputato accusato di violenza privata e danneggiamento per il comportamento tenuto durante una lite per ragioni stradali. Il processo sarebbe stato archiviato se la riforma fosse entrata in vigore nei tempi stabiliti, perchè entrambi i reati sono diventati procedibili solo in presenza di una denuncia della vittima, querela che in questo caso è stata ritirata. Il giudice non l’ha potuto fare e così ha sospeso il procedimento e inviato le carte alla Consulta, nella convinzione che il decreto del governo "invada e comprima la portata di un principio-valore di rango e rilievo costituzionale: il divieto di ultrattività delle norme penali più sfavorevoli al reo".