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Le nuove sfide del Policlinico. Barretta: "Strategie di crescita. Dispiaciuto per gli attacchi"

Il direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese traccia un bilancio e guarda al futuro, tra investimenti importanti, confronto interno e rapporti con l’ateneo.

Le nuove sfide del Policlinico. Barretta: "Strategie di crescita. Dispiaciuto per gli attacchi"

Le nuove sfide del Policlinico. Barretta: "Strategie di crescita. Dispiaciuto per gli attacchi"

"È stato un triennio intenso. Mi aspettavo le difficoltà connesse con la pandemia; non mi aspettavo l’enorme impegno su numerosi altri ambiti, ad esempio, per attivare un consistente rinnovamento delle tecnologie sanitarie, per portare avanti un dialogo costruttivo e di piena collaborazione con l’Asl Sud Est, rafforzando così i rapporti tra ospedale e territorio e potenziando le progettualità condivise", dice il professor Antonio Barretta ripercorrendo il suo primo mandato da direttore generale dell’AouSenese.

Un passaggio in particolare?

"Tanti i momenti toccanti. Ma più di ogni altro mi ha colpito il primo ingresso, nella primavera del 2021, nella bolla Covid per ringraziare tutti i professionisti (avevamo oltre 130 ricoverati di cui alcuni molti gravi) e scorgere, nonostante la drammaticità del momento, sguardi rassicuranti e fieri".

Qualche rammarico?

"In qualche occasione ho provato dispiacere per alcuni attacchi all’Aous non motivati da fatti concreti. Mi è dispiaciuto per l’ospedale e i professionisti".

È stato criticato per la mancanza di apertura e condivisione della sua direzione. È così?

"Devo tornare nuovamente al divario fra realtà dei fatti e rappresentazione della stessa. Le dò i numeri degli incontri degli ultimi tre anni, in base alla mia agenda: ogni anno incontro circa 500 sanitari e 250 amministrativi. Annualmente presiedo 50 sedute sindacali, sia della dirigenza che del comparto. Non ho mai rifiutato a nessuno un appuntamento richiesto. Con il piano aziendale sul benessere organizzativo abbiamo aumentato e rafforzato le occasioni di confronto e ascolto che, tuttavia, come dimostrano i dati precedenti, non si può sostenere che mancassero. Il ruolo dell’ufficio di direzione, che nell’Aous dal 2021 opera in modo assiduo, è disciplinato dalla legge regionale 40 che all’articolo 57 prevede che ’L’ufficio di direzione supporta la direzione aziendale nell’adozione degli atti di governo dell’azienda’. Un’azienda sanitaria si governa ricercando il coinvolgimento di tutti. Tuttavia, tremila persone si possono efficacemente rendere partecipi e gestire solo attraverso un’organizzazione ramificata, fatta di posizioni apicali intermedie che si devono dimostrare all’altezza del proprio ruolo".

Un mandato segnato dal masterplan: a che punto siamo?

"Definire il masterplan e avviarlo è stato importante ma il triennio è stato caratterizzato da tanto altro. Abbiamo investito oltre 27 milioni in attrezzature sanitarie per ammodernare un parco con oltre il 40% di beni con più di 10 anni; abbiamo stretto alleanze con altre aziende per migliorare le nostre attività; abbiamo aperto nuovi servizi (per esempio, il pronto soccorso pediatrico H24); abbiamo lavorato sull’organizzazione per aumentare, nonostante il Covid, i nostri volumi di attività così da aggredire le liste di attesa e abbiamo rafforzato i nostri rapporti con il volontariato. Tornando al masterplan sono recentemente partiti i lavori per i 50 milioni del lotto volano, sono in corso le progettazioni per altri 85 milioni di lavori connessi con il nuovo magazzino, la nuova viabilità, i nuovi parcheggi, la palazzina ambulatoriale e l’estensione del lotto 1 in cui concentreremo le attività di laboratorio. Sono in corso di realizzazione anche i 20 milioni di investimenti per l’efficientamento energetico a carico del partner privato".

La sfida del nuovo mandato?

"Realizzare la strategia 2024-2026, in fase di definizione in questi giorni con il coinvolgimento del personale, sindacati, volontariato e istituzioni"

Dal punto di vista assistenziale quale obiettivo?

"L’Aous si ripromette di consolidare le performance sanitarie molto buone fin qui raggiunte, consultabili nel nostro sito, ma anche di potenziare i progetti di coinvolgimento dei pazienti e del volontariato per rafforzare gli aspetti relazionali delle cure.

Infine, i rapporti con Università e personale universitario?

"C’è un confronto costante e costruttivo. Inoltre, abbiamo sostenuto finanziariamente il reclutamento dei docenti dell’area medica dando attuazione a un accordo triennale che, ad oggi, ha consentito di reclutare nuovi docenti anche in ambiti in cui siamo privi della scuola di specializzazione proprio per mancanza di universitari in alcune discipline, per esempio, urologia e nefrologia. In questo percorso di collaborazione reciproca proseguiremo anche nei prossimi anni per contribuire al rafforzamento delle attività di ricerca e didattica che, nel nostro contesto, sono inscindibili dall’assistenza sanitaria".

Paola Tomassoni