
Vito De Meo
Una nuova, importante necropoli etrusca è stata scoperta in questi ultimi tempi nel territorio di Castellina in Chianti, vicino a Fonterutoli. Ciò grazie alle ricerche del Gruppo Archeologico ‘Salingolpe’ (sostGli studi suenuto dal Comune) ed alla collaborazione con la Soprintendenza. Scoperta tale da riscrivere, se vogliamo (e lo sottolinea anche la stessa documentazione del Comune), l’antica storia del paese. Sono le civiltà sepolte del Chianti, che riemergono in virtù dell’attività pluridecennale del ‘Salingolpe’. La datazione sarebbe attorno all’VIII-VII secolo a.C. Una recente mostra a Castellina ha dato le prime conoscenze al grande pubblico del nuovo sito. Secondo Vito De Meo (del ‘Salingolpe’) saremmo di fronte alla più antica presenza etrusca in Chianti finora scoperta (De Meo cita anche il sito di Bosco alle Pici nel comune di Castelnuovo Berardenga, si deve tener conto del bellissimo frammento di Arciere al Museo di San Casciano). Recenti operazioni a Fonterutoli hanno riguardato il recupero di due sepolture a fossa (inumati) ancora integre "e non intaccate - si spiega - dall’attività di saccheggio clandestino". Il gruppo archeologico ha proceduto ad una prima esposizione di alcuni di questi reperti connessi alle fibule ritrovate in scavo nelle due sepolture integre. Sui resti umani rinvenuti in scavo, ora depositati presso il laboratorio di antropologia dell’Università di Siena, è stato eseguito uno studio antropologico che ha rivelato importanti dettagli sui due corpi inumati. Il primo, quello che ha restituito quattro fibule di bronzo come corredo, era una donna abbastanza giovane (circa 25 anni), dotata di una muscolatura importante e con evidenti segni di sforzi eseguiti in vita. L’altro, privo di corredo, era un uomo già sui 40 anni se non di più. A Castellina è stato avviato il progetto "VivoInChianti", ispirato alle più avanzate teorie archivistiche, che si fonda sul concetto di "Archivio Aumentato": non un semplice contenitore ma un ecosistema digitale e interattivo dove la memoria diventa bene comune. La piattaforma – che sarà lanciata nel luglio 2026 dal Centro Commerciale Naturale di Castellina grazie al contributo della Fondazione ‘Il Cuore si scioglie’ – conterrà oltre un migliaio di risorse digitalizzate tra fotografie storiche, articoli, studi e documenti locali.
Andrea Ciappi