L’attrice Dell’Anna ipnotizza Colle. Interpreta la famosa suora Cabrini

Ieri sera l’apprezzata proiezione al Teatro del Popolo con la protagonista in sala. Stasera alle 21 si replica .

L’attrice Dell’Anna ipnotizza Colle. Interpreta la famosa suora Cabrini

L’attrice Cristiana Dell’Anna

Grande successo ieri sera al Teatro del Popolo di Colle per la proiezione di Francesca Cabrini interpretata magistralmente da Cristiana Dell’Anna, presente in sala. Dell’Anna è una delle attrici più precise, preparate ed oneste che si possono trovare sulla scena degli ultimi anni. Ha lavorato con Sydney Sibilia, Stefano Sollima, ma anche Mario Martone e Paolo Sorrentino. L’ultimo film parla di una suora, Francesca Cabrini appunto, che opera sotto il pontificato di Papa Leone XIII, quindi, sotto la famosa enciclica ‘Rerum Novarum’. Sarà nuovamente proiettato questa sera sempre al Teatro del Popolo alle 21.

Dell’Anna, la Cabrini è una suora che vuole cambiare il mondo, ma anche una femminista ed una politica?

"Racchiude e può essere indentificata in tutti questi aspetti. Sicuramente è una femminista e senza saperlo precorre i tempi. È diventata la prima donna a capo di una missione oltreoceano, formando un suo ordine religioso gestito da donne quando non era previsto. È andata contro le istituzioni quando percepiva che stavano fallendo, senza porsi il problema di andare contro corrente. La descriverei come una pioniera di un cambiamento epocale. È stata anche un personaggio rivoluzionario, dato che inizia ad immaginare un mondo globalizzato nel quale a favorirne sono gli esseri umani e non i prodotti, sempre mossa da un sentimento caritatevole. Mi piace pensarla come un’eroina a tutto tondo".

Nel film si tratta anche del tema della migrazione giusto?

"La Cabrini è venerata come patrona degli emigranti. Inoltre, nel 1946 divenne la prima cittadina statunitense a essere proclamata santa. Nel film un argomento principe è, quindi, la storia del migrante. Storia che non si esaurisce mai, perché le migrazioni fanno parte intrinsecamente della storia dell’uomo. Si affronta questo argomento attraverso i suoi occhi ed il suo spirito, che ricerca un mondo più giusto, mettendo sempre al centro la dignità umana che è un diritto universale".

Lo stesso regista Alejandro Monteverde è messicano, ma risiede negli Stati Uniti…

"Tutti i popoli sono stati e sono migranti. È la storia del mondo. In particolar modo dobbiamo pensare che l’America si costruisce su questo assioma. Questo è uno scenario possibile anche oggi nel Mediterraneo".

Può essere descritto come un film ‘politico’?

"Rubo e faccio mie le parole di Umberto Eco quando l’opera diventa fruibile il pubblico ne fa ciò che vuole. Io sono stata un interprete pensante. Devo, quindi, dire che mi sono appassionata alla storia, però, non avrei mai pensato che il pubblico lo potesse percepire come politico. Solleva dei quesiti ed analizza una parte di società. La Cambrini riempiva il vuoto delle Istituzioni, di questo parla il film e la storia di questa donna, che doveva essere raccontata".

Lodovico Andreucci