
Gianluca Nardi, 45 anni, è il nuovo campione italiano assoluto di lancio della ruzzola
La gioia, la soddisfazione, l’emozione di Gianluca Nardi hanno la stessa carica esplosiva che richiede il lancio della ruzzola. Un istante magico, in cui non c’è neanche il contatto con la terra, per far ‘volare’ quel piccolo disco di legno, dosando forza e precisione, puntando dritti all’obiettivo. Nardi, 45 anni, di Pienza, è il nuovo campione italiano assoluto di lancio della ruzzola, titolo conquistato domenica scorsa nel campionato Uisp disputato a Montepulciano, sulle strade ondulate e sinuose di Argiano e Cervognano: un campo di gara eccezionale, tra panorami e poderi, tra oliveti e vigneti, stesi a perdita d’occhio. Vince chi, in otto lanci, arriva più lontano; a Gianluca ne sono bastati sette per risultare irraggiungibile dagli altri nove finalisti. Dunque, un trionfo, uno strapotere di fronte al quale si sono dovuti inchinare anche i favoritissimi marchigiani, otto su dieci nella gara decisiva per l’assegnazione del tricolore.
E Gianluca, nel rievocare un fine settimana in cui tutto ha girato per il meglio, è un fiume in piena: "Dal 2020, da quando sono stato promosso nella serie A della ruzzola, sono arrivato secondo per quattro anni consecutivi, era diventato un incubo! E invece ho sconfitto pluricampioni, che erano considerati imbattibili, ho provato un’emozione unica, indescrivibile". "A maggio – prosegue il neo-campione – avevo già vinto il campionato italiano a squadre di rulletto (il disco da 1,5 kg, n.d.r.), mi sentivo bene, questa ‘doppietta’ è veramente eccezionale, ha un sapore unico". Nardi, che ha un’azienda agricola, ha cominciato a lanciare la ruzzola praticamente da bambino, "a 8 o 9 anni, seguendo il nonno, il babbo, uno zio. Poi, nel 2000, ho cominciato a fare sul serio, sono salito più volte sul podio dei campionati nazionali a squadre, finalmente è arrivato anche un risultato individuale". "Alla ruzzola non si vince niente – racconta Gianluca –, io ho ricevuto una medaglia e una coppa, che per me hanno però un valore straordinario: è un’attività che fa stare insieme e all’aperto, non ci sono interessi, al di là di quello sportivo, siamo tutti amici, si può discutere in gara, ma poi si va a mangiare tutti insieme in un clima sereno".
La ruzzola usata da Nardi, realizzata artigianalmente – come tutte le altre – e per pura passione in un laboratorio delle Marche, è in legno pressato, ha un diametro di circa 14 cm, una larghezza massima inferiore ai 5 cm, pesa circa 750 gr e viene lanciata arrotolando uno spago lungo il bordo: "c’è chi usa attrezzi più leggeri, tra noi ci sono atleti anche di 70 o 80 anni, che devono calibrare lo sforzo". "Durante l’inverno – prosegue Gianluca – preferisco andare a caccia, altrimenti per resto dell’anno ogni week end si va a gareggiare, bisogna tenersi in allenamento. Ora il mio obiettivo è portare una grande manifestazione a Pienza, con le federazioni e con i vari comitati regionali di specialità mi sto impegnando per far conoscere il mio territorio ai vertici delle organizzazioni sportive nazionali, con Malagò c’ero quasi riuscito – spiega, divertito -, ora riproviamo con Luciano Buonfiglio, nuovo presidente del Coni. E poi faccio attività continua di promozione: sto convincendo i miei figli, giocare a ruzzola è divertente e fa bene!".
Diego Mancuso