
Commozione e partecipazione ai funerali dell’ex barbaresco 7 volte vittorioso. L’omaggio di Massimino: "In Piazza hai vissuto e scritto un lungo pezzo di storia. Onorato di averne condiviso una fetta, quella più grossa della mia carriera".
Il suono degli zoccoli sulle lastre. E un cavallo con la spennacchiera del Nicchio, lentamente, ha iniziato a seguire il feretro portato a spalla da tanti contradaioli che hanno voluto essergli vicino. Fino all’ultimo. La sensazione, forte, fuori dall’oratorio dei Pispini e nelle ore dopo la scomparsa di Giancarlo ’Lallo’ Cambi, uomo di altri tempi, era che un pezzo di storia del Nicchio e del Palio ’volava’ via. Ma restava indelebile l’orgoglio di Contrada che aveva insegnato con le parole e con i fatti quel barbaresco sette volte vittorioso. Una vita nella stalla dove poi si sono succeduti gli ’uomini del cavallo’ che hanno raccolto la sua eredità. E che ieri gli hanno reso omaggio. Sarebbe stato contento di vedere il suo Nicchio, insieme, abbracciarlo e riservargli una parte speciale nello scrigno del cuore dove si conservano le cose più care.
Un addio fatto di ingredienti semplici, quello a Cambi, scomparso ad un passo dal traguardo dei 93 anni. Un addio insieme alle persone che gli volevano bene. Accompagnato nell’ultimo viaggio dall’amico fedele di tante giornate, il cavallo. Il feretro davanti, avvolto nella bandiera dei Pispini sotto gli sguardi dei turisti stranieri che non capivano cosa volesse dire quel fiume di persone, in silenzio. E quell’animale, dietro, che pareva avvertire il lutto. Anche quando la bara, dopo l’applauso, è stata alzata alla Costarella per il saluto alla Piazza, prima di proseguire verso il cimitero della Misericordia.
"Oggi dopo tanti anni, più di trenta, ho ripercorso il tratto di strada che porta dai Pispini verso Pantaneto. E ritrovarmi immerso in quel fiume di persone – le belle parole ieri di Massimino che è andato a salutarlo, c’era anche Dario Colagè detto Il Bufera – mi ha fatto tornare indietro di trent’anni quando insieme ci dirigevamo verso Piazza. E, come allora, anche stavolta avevamo come compagno il cavallo, solo che allora eri te che accompagnavi noi alla battaglia, oggi siamo stati ’purtroppo’ noi ad accompagnare te insieme al tuo popolo nell’ultimo tuo viaggio per l’ultimo saluto alla piazza, quella in qui puoi vantare di aver vissuto e scritto un lungo pezzo di storia. E io sono onorato di averne condiviso una fetta, quella più grossa della mia carriera. Fai buon viaggio Lallo e salutami il Vigni e Settimio tanto sicuramente li ritrovi. Buon viaggio Pallino".
La.Valde.