MICHELA PICCINI
Cronaca

La vertenza Beko sfida per il futuro della nostra città

Il gruppo consiliare ’Per Siena’ interviene sulla crisi Beko: "Abbiamo la sensazione che la vicenda Beko venga considerata...

Il gruppo consiliare ’Per Siena’ interviene sulla crisi Beko: "Abbiamo la sensazione che la vicenda Beko venga considerata dai vari soggetti istituzionali come un problema secondario, da risolvere con soluzioni tampone. Il rischio è che l’attenzione si concentri esclusivamente sulla sistemazione dei 299 operai coinvolti, senza cogliere l’opportunità che questa crisi potrebbe rappresentare: quella di ripensare il tessuto produttivo di Siena e avviare un percorso di reindustrializzazione".

E ancora: "Reindustrializzare non significa semplicemente sostituire una fabbrica con un’altra, ma ripensare il ruolo della città nel contesto economico attuale. Oggi lo sviluppo passa attraverso settori strategici come le politiche green e la transizione ecologica, ambiti in cui l’Europa gioca un ruolo di primo piano. La componentistica per le macchine elettriche – si sottolinea – è ormai un mercato sempre più dominato dalla Cina, ma con aziende disposte a investire anche in Europa. E poi ci sono le opportunità legate alle tecnologie avanzate e al settore della difesa, con Leonardo che resta un attore chiave".

Secondo ’Per Siena’, "di fronte a questo scenario, la domanda è inevitabile: su cosa punta Siena per ridefinire il proprio sviluppo? Quali settori possono garantire redditività e occupazione? Dove e come si genera oggi ricchezza attraverso il lavoro? La crisi della Beko assume così un valore molto più ampio, che va ben oltre la proprietà dell’immobile". Quindi l’analisi: "Anche le biotecnologie, che spesso vengono indicate come un possibile motore di sviluppo, restano un ambito ancora da definire. Senza una strategia chiara, il rischio è che questo potenziale rimanga inespresso.

Il terziario è presente, ma ormai maturo. Il turismo non ha ancora trovato un modello davvero efficace e sostenibile. E poi c’è un grande assente: una politica culturale che non sia solo organizzazione di eventi, ma un vero e proprio strumento di sviluppo economico". Il gruppo civico chiede: "Quali strumenti e azioni si vogliono mettere in campo per riposizionare Siena in un’economia che cambia velocemente? La vicenda Beko non è solo una crisi aziendale: è il simbolo di una più ampia sfida per Siena".