
La vendemmia segna rosso. Confcooperative: "Produzione giù anche del 50 per cento"
"Quest’anno siamo di fronte a una vendemmia che ha registrato un considerevole calo di quantità, principalmente per colpa della peronospora, con situazioni differenti a seconda della zona – commenta Mario Marchi presidente Confcooperative Toscana Sud – ma grazie ai metodi di produzione rispettosi del territorio che uniscono tradizione e innovazione, le uve sono tutte di buona qualità. Il sistema cooperativo ancora una volta si dimostra in grado di reggere e anzi di rilanciare con sempre nuove iniziative".
A partire dalla Vecchia Cantina di Montepulciano che il 21 ottobre inaugurerà un nuovo punto vendita con nuovi tour degustazione: "Un progetto finanziato dalle risorse per la filiera integrata, e presto allacceremo anche un nuovo impianto fotovoltaico, è già installato manca solo il collegamento da Enel", spiega il presidente della cooperativa Andrea Rossi. "La vendemmia è in ritardo rispetto agli ultimi anni, ma possiamo dire che siamo tornati a tempi prima considerati normali. Attualmente stimiamo una perdita in quantità del 30-40 per cento rispetto all’anno scorso, dal punto di vista qualitativo invece siamo ad ottimi livelli. Il team di enologi e l’ufficio agronomico della cooperativa hanno seguito i soci sia nella normale attività sia nei progetti specifici che portiamo avanti: il nuovo Nobile menzione Pieve, la gestione sostenibile dei vigneti e il mantenimento della certificazione di sostenibilità".
L’enologia vive un momento particolare: il mercato è in calo, una tendenza partita dall’Europa, ora arrivata in NordAmerica, una conseguenza di innalzamento dei tassi e "Abbiamo tenuto le posizioni sul mercato e approvato il bilancio secondo previsioni, ma rimane una situazione da seguire con attenzione" conferma Rossi.
Ancora più marcata la diminuzione riscontrata dalla cooperativa ‘Cantina viticoltori senesi aretini’: "Orientativamente siamo al 4050 per cento in meno, un calo distribuito in maniera eterogenea. C’è chi ha avuto un -80 per cento e chi invece è riuscito a ridurre al 1020 per cento le perdite rispetto agli standard produttivi abituali, molto è dipeso dall’ubicazione e dalla tipologia del vigneto – illustra il presidente Angiolo Del Dottore – in misura minore infatti sono state colpite dalla peronospora le coltivazioni in posizioni più alte, dove c’è più ventilazione, così come hanno subìto perdite minori quei vigneti ubicati nei terreni meno argillosi dove è stato possibile, o quantomeno più facile, effettuare i necessari trattamenti anche durante i piovosi mesi di maggio e giugno".
"La qualità è buona e da maggio abbiamo lanciato il nostro nuovo prodotto: Montemaggiore Igt, un Supertuscan realizzato con un blend di Sangiovese, Merlot e Cabernet, un vino robusto, di buona gradazione ed insieme morbido e rotondo" concluse Del Dottore.