
Un libro di cui Montepulciano è protagonista ma in cui non si parla né di turismo né di cultura né...
Un libro di cui Montepulciano è protagonista ma in cui non si parla né di turismo né di cultura né di storia o di musica o di eventi. Si parla invece di persone, personaggi immaginari, delle loro vite solo all’apparenza ordinarie, che l’autore, Alessandro Angiolini (foto), inserisce in un avvincente racconto che non è giallo, non è thriller, non è fantasy, ma porta i migliori tratti di questi tre generi.
Il volumetto, intitolato "La terza notte di luna piena" e appena pubblicato da Bookabook, è popolato di affascinanti figure che, sebbene mostrino insofferenza verso il piccolo centro, se non stessero a Montepulciano probabilmente non potrebbero dar vita a questa vicenda. L’ipotesi di fondo è che un maialino di cinta senese, nato malformato, possa svilupparsi fino a diventare uno spietato mostro sanguinario, un ‘maiale mannaro’ come viene ribattezzato in gergo poliziesco (e non andiamo oltre, per non rivelare aspetti decisivi dell’intreccio). Un’ipotesi che attinge largamente alla fantasia ma che nelle pagine di Angiolini diventa credibile e realistica grazie proprio a quei personaggi, descritti con affetto, soprattutto nei loro difetti e nelle loro debolezze.
Su di loro pesa, incombe, il clima del piccolo paese di provincia al quale l’autore contrappone – e qui si coglie la nota autobiografica – il rifiuto delle convenzioni piccolo-borghesi, delle esistenze pianificate fino alla noia, molto meno ‘vissute’ di quelle che obbligano a confrontarsi con la cupa violenza, con la dissoluzione, con la morte. Il ritmo è incalzante, il libro si fa leggere tutto d’un fiato e, grazie anche a una scrittura rapida e incisiva, riesce a far sorridere ma fa anche riflettere e rimanda di continuo all’atmosfera che, scavando sotto la superficie, si può respirare nell’eden della profonda provincia, all’apparenza felice e spensierata.
Alessandro Angiolini, già assessore a Montepulciano, un non-professionista che vive appartato ma che all’editoria ha già dato molto come autore di saggi e romanzi, ricercatore e copy-writer, vuole mettere paura, e ci riesce, usando un mostro improbabile e vendicativo, che cela il terrore per l’ordinarietà e l’omologazione.
Diego Mancuso