
La storia lungo il corso del Paglia. Studiosi internazionali a convegno sul cuore dell’Etruria antica
L’università per Stranieri organizza oggi e domani il primo convegno internazionale dedicato al corso del fiume Paglia nell’antichità. Oltre trenta studiosi italiani e internazionali si incontrano per presentare le novità archeologiche che provengono dagli scavi e dalle ricognizioni lungo il fiume Paglia, non solo in Toscana, ma anche in Umbria e nel Lazio. Per la prima volta vengono messi in dialogo i racconti di un territorio frammentato ma che nell’antichità costituiva il cuore dell’Etruria interna. Verranno anche presentate le nuove ricerche compiute a San Casciano dei Bagni, lungo il corso del fiume Elvella, che hanno portato al rinvenimento di una fitta rete di siti archeologici lungo la valle, a testimonianza della centralità di questa parte dell’antico territorio senese nelle rotte di mobilità del primo millennio a.C.
Il Convegno internazionale è organizzato dal centro CADMO dell’Università per Stranieri, diretto dal professor Jacopo Tabolli, in collaborazione con le Soprintendenze di Siena, Grosseto, Arezzo, di Viterbo e dell’Etruria meridionale e dell’Umbria. Dal punto di vista ecologico, la valle del fiume Paglia costituisce un territorio coerente e ben definito, caratterizzato da una straordinaria varietà microambientale. Il fiume Paglia scorre da ovest a est e la sua valle è compresa tra il massiccio vulcanico Amiata a ovest, i monti Cetona, Rufeno e Peglia a nord, la valle del Tevere a est e il complesso vulcanico di Volsinii a sud. Storicamente, almeno a partire dall’Età del Bronzo, la Valle del Paglia ha sempre rappresentato uno spazio privilegiato per la mobilità e un’interfaccia di contatto tra diversi spazi culturali, economici e politici. Con la nascita delle entità proto-statali dell’Etruria, il suo controllo divenne di importanza strategica, considerata la posizione di cerniera tra Etruria meridionale e Etruria Interna Settentrionale. Il carattere marginale della Valle del Paglia, sia dal punto di vista economico che geografico e politico, non ha impedito lo sviluppo di forme di occupazione umana complesse e durature, soprattutto lungo assi di mobilità di straordinaria capacità strutturante, e molto diversi tra loro, come la Via Cassia e la Via Francigena.
Inoltre, essendo la valle del Paglia divisa tra Toscana, Umbria e Lazio è mancata una comprensione globale del record archeologico e delle trasformazioni del paesaggio, nella fascia compresa tra la sorgente e la confluenza con il Tevere. L’obiettivo è ricomporre la frammentazione delle ricerche passate.