
Non si placa il dibattito sulle spese per la serata allo stadio. L’accordo con Rcs per la tappa ha previsto un impegno di 244mila euro. Interrogazioni in consiglio comunale da parte delle opposizioni.
Il tema sarà sviscerato nel prossimo consiglio comunale, già giovedì 29, ma anche a prima vista saltano agli occhi non poche incongruenze, nell’operazione considerata clou degli eventi ’Fuori dal Giro’, ovvero il concerto di Giusy Ferreri allo stadio. La questione è nota: alle polemiche sui costi, l’assessore allo sport Lorenzo Lorè, che ha seguito la pratica, ha indicato in circa duecentocinquantamila euro la cifra a carico del Comune per l’organizzazione della serata.
Primo elemento sorprendente: il solo concerto di Giusy Ferreri, che per l’amministrazione ha richiamato circa duemila persone, è costato più dell’intero evento sportivo, acquistato da Rcs per una spesa di 244mila euro Iva compresa da parte del Comune. Acquisto che riguarda tutta l’organizzazione, compresa la maxi vetrina mediatica, ma non gli eventi collaterali cui l’amministrazione ha pensato da sola.
Secondo elemento: il compenso all’artista dovrebbe aggirarsi sui 30mila euro, cifra considerata congrua. Ma perché non è stato valutato come fuori scala un allestimento che sarebbe costato oltre sette volte lo spettacolo offerto? Si è detto che l’operazione è servita come test per organizzare spettacoli allo stadio, viene facile osservare che una prova da duecento e passa mila euro risulta essere un po’ cara.
Senza entrare nei dettagli tecnici delle singole voci di spesa (certo saltano agli occhi i 90mila euro per il palco e i 73mila per la copertura del prato, che si è rivelata efficace ma è stata utilizzata solo in una parte assai ridotta dell’estensione totale), ci sarebbe anche la valutazione da compiere sulla sede prescelta, che ha comportato la chiusura di uno dei principali parcheggi della città per un paio di giorni. L’eventuale previsione di un concerto di grande richiamo anche da fuori necessiterebbe di conseguenza un’organizzazione non banale, per evitare di ingolfare completamente la circolazione.
Ma queste considerazioni passano adesso in secondo piano rispetto all’ammontare dell’operazione, che alla fine porterà il Comune a spendere oltre mezzo milione di euro per ospitare l’arrivo della tappa del Giro d’Italia. Più o meno il doppio di quanto costa l’altro evento ciclistico di risonanza planetaria, Strade bianche: l’affidamento triennale dell’organizzazione a Rcs comporta per le casse di Palazzo pubblico una spesa di 914mila euro per il triennio 2025-27, cioè 748mila euro più Iva (ogni edizione 250mila oltre Iva).
Se quello della tappa del Giro d’Italia è un pacchetto di cui si conoscono oneri e onori, tutt’altra considerazione riguarda le spese sulle attività accessorie che ogni Comune, più o meno, mette in campo in occasione del passaggio della Corsa rosa.