REDAZIONE SIENA

La liberazione di Siena nel drappellone di Marzi

E’ il Palio del 2 luglio 1969 vinto dall’Onda grazie alla corsa in solitaria di Ciancone e Sambrina

L’Onda si aggiudica, dopo una corsa quasi sempre in solitaria di Ciancone e Sambrina il drappellone del 2 luglio 1969, cencio realizzato da Bruno Marzi. La dedica è ai venticinque anni dalla liberazione di Siena e l’autore mostra in bella evidenza un soldato vessillifero senese che, dopo molti secoli dalla fine della Repubblica, si trova ancora sulle mura per esaltare e proteggere un altro momento fondamentale della nostra storia, con i consueti toni ieratici. La balzana sventola con impeto e dietro altri conosciuti vessilli si muovono al vento della storia, sono quelli dei tre Terzi cittadini, il tutto racchiuso in un arco che è poi la porta che si apre proprio alla liberazione della città del luglio del 1944. Di migliore interesse pittorico le due estremità del drappellone di Bruno Marzi: in alto, sulla parte superiore della porta cittadina, troviamo scolpita con originalità la madonna di Provenzano, mentre in basso una lapide ci racconta il senso attuale della storia che stiamo vivendo. Un cencio se vogliamo "classico", uno dei ultimi realizzati in questo stile. E’ tempo di nuovi modi di far vivere il cencio, la svolta artistica e concettuale è davvero vicina.

Massimo Biliorsi